D’accordo sostenere e difendere le proprie idee ma, come insegna la politica (quella vera e seria), ci sono momenti ed occasioni, nei quali occorre anche saper essere ‘malleabili’, pragmatici, soprattuto davanti alle urgenze di un Paese che, ora come mai, si aspetta e forse – giustamente – ‘pretende’ responsabilità proprio da parte della classe politica.
Dunque, evidentemente ancora non soddisfatti di un atteggiamento di irremovibilità che ha praticamente portato alla rovina il governo, gli esponenti M5s – o quel che ne rimane – continuano a perseverare, complicando anche la ‘soluzione’ suggerita dal Presidente Mattarella.
Grillo rimarca il no del Movimento a Draghi: sempre e solo con Conte
E’ stato il garante, Beppe Grillo, stamane a rimarcare e ‘dettare’ la linea: sempre e solo con Conte, e no ad un ‘governo tecnico’ capitanato da Mario Draghi. Del resto Grillo è allineato con il capo politico del Movimento, Vito Crimi, che non vede nessun altro al di fuori di ‘Giuseppi’.
M5s, una linea ‘obbligata’ per cercare di recuperare i parlamentari ‘in fuga’
Ora la vera ‘battaglia’ è quella improntata sui numeri perché, veramente ‘osando troppo’, Grillo & C. sperano così di indurre il Presidente a rinunciare all’idea di un governo tecnico, tornando per l’appunto a quello politico, confortato dai voti. Una scelta per certi versi ‘obbligata’, perché il no a Draghi e la fedeltà a Conte, potrebbe anche convincere qualche grillino ‘fulminato sulla via di Damasco’, a ripensarci, così da ‘tornare a casa’, portando voti.
M5s, la difesa ad oltranza per Conte è quella per Bonafede, Azzolina e Catalfo
In questi stessi minuti è in corso l’apposita riunione congiunta dei parlamentari, dalla quale ci si aspetta un fronte comune. Ma non è così certa la cosa. Fratture interne al Movimento ce ne sono, e nemmeno poche. Nella linea impostata, oltre all’irremovibilità di Conte, ci sono anche quelle relative ai ministri Bonafede, Azzolina e Catalfo, i primi a ‘saltare’. Un ragionamento (come poi fanno tutti), estremamente egoistico, che non porterà comunque nulla di buono, soprattutto in termini di ‘gradimento elettorale’. Anche perché gli italiani continuano ad allontanarsi ogni giorno di più dalla politica, e la mediocre gestione M5s, in questi pochi anni di governo, ha sicuramente inciso negativamente nei confronti di un Movimento in continua mutazione…
Max