Cinque anni dall’ultimo messaggio di Giulio Regeni inviato dall’Egitto. Era il 25 gennaio 2016 quando il ragazzo inviò il suo ultimo sms, prima che il suo corpo venisse trovato senza vita pochi giorni più tardi, su una strada tra Il Cairo e Alessandria. Oggi, a cinque anni dalla morte, il caso Regeni verrà discusso dal Consiglio degli Esteri Ue.
“La vicenda di Regeni riguarda tutti, non solo l’Italia. Dobbiamo assumere ogni iniziativa parlamentare, sul piano politico e diplomatico, a livello sia bilaterale sia multilaterale, e un impegno per la legalità internazionale e per il rispetto dei diritti umani”, ha scritto Piero Fassino, presidente Commissione Affari esteri della Camera.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede piena disponibilità all’Egitto per individuare i responsabili della morte di Regeni: “L’azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità, che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli – ha precisato Mattarella – Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia”.
“In questo giorno di memoria desidero anzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà ai genitori di Giulio Regeni, che nel dolore più straziante sono stati capaci in questi anni di riversare ogni energia per ottenere la verità, per chiedere che vengano ricostruite le responsabilità e affermare così quel principio di giustizia che costituisce principio fondamentale di ogni convivenza umana e diritto inalienabile di ogni persona”, continua il Capo dello Stato.
Conclude Mattarella: “In questo doloroso anniversario rinnovo l’auspicio di un impegno comune e convergente per giungere alla verità e assicurare alla giustizia chi si è macchiato di un crimine che ha giustamente sollecitato attenzione e solidarietà da parte dell’Unione europea. Si tratta di un impegno responsabile, unanimemente atteso dai familiari, dalle istituzioni della Repubblica, dalla intera opinione pubblica europea”.