Davanti a una Washington blindata da 25 mila militari della Guardia nazionale, ma così vuota di cittadini in festa, oggi si fa la storia. Alle 12, 18 ora italiana, Joe Biden giurerà sulla Costituzione, mentre poserà una mano sulla bibbia di famiglia. Dopo di lui Kamala Harris, la prima vicepresidente donna della storia americana. Poi ci sarà il primo discorso di Biden da presidente, dal tema “American United”. “Sarò il presidente di tutti”, dirà Biden. La discontinuità con l’amministrazione precedente non può essere più netta.
Alle 15, 21 in Italia, i Biden, gli Harris, Barack Obama e la moglie Michelle, Hillary e Bill Clinton faranno visita al cimitero militare di Arlington. Poi presidente, vicepresidente e coniugi saranno scortati alla Casa Bianca. Ad attenderli non ci sarà, in barba alla prassi, Donald Trump, ma Timothy Harleth, il maggiordomo di Pennsylvania Avenue 1600. È la prima volta dall’Ottocento che un presidente uscente non partecipa al giuramento del successore.
Un Paese da ricucire
Uno scenario da guerra civile accompagnerà il corso della cerimonia. Prima il virus, poi l’assalto al Congresso, renderanno la giornata surreale. Biden e Harris raccolgono in eredità un Paese quanto mai diviso e ferito. Trasformazione: sarà questa la parola d’ordine della nuova amministrazione, già dal primo giorno.