Si prospetta un San Silvestro in grave perdita per il commercio, amara sottolineatura di un anno totalmente da dimenticare.
La mancanza del tradizionale veglione, bloccato dal decreto Natale, significherà il colpo finale per tantissimi settori commerciali: nessuno spenderà in abbigliamento e biancheria intima, ad esempio, venendo meno le feste e gli eventi di Capodanno.
Una situazione tradotta numericamente con un 90% in meno del fatturato, rispetto allo scorso anno, di fatto un azzeramento dei consumi. E Confesercenti lancia l’allarme per i lavoratori, perché il buco da 30mila dipendenti del settore che hanno perso il posto potrebbe ulteriormente allargarsi.
Capodanno in crisi: soffre anche l’alimentare, i romani spendono 100 euro in meno
A soffrire poi è anche il settore alimentare, quello che rispetto ad altri ambiti aveva retto un minimo. Ristoranti chiusi e cenoni in famiglia a numero ridotto, significano per i romani una spesa di 100 euro in meno per il Capodanno a tavola.
Un calo che prosegue la scia del Natale, per cui i consumi sono stati già al 12,5% in meno rispetto al 2019.
E nel frattempo slittano anche i saldi: l’inizio previsto per il 4 gennaio sarà spostato al 12. Così hanno chiesto ed ottenuto le associazioni di categoria, con i dati delle previsioni di vendita alla mano che sono ancora una volta, purtroppo, negative nonostante l’applicazione degli sconti.