Ho deciso da solo nella notte di ritirare la nostra delegazione al governo. Nessuno pensi che altri decidano per me. Silvio Berlusconi convoca i gruppi del Pdl nella sala della Regina di Montecitorio e mette i puntini sule ’i’, chiarendo a tutti che lui resta il leader del centrodestra e decidera’ come e quando staccare definitivamente la spina alle larghe intese che considera ormai al capolinea. Il Cavaliere ribadisce la linea dura, lanciando un messaggio preciso al Pd e al Colle: nessuno pensi di fare governicchi che si reggono con transfughi e traditori. E, volutamente, non da’ nessuna indicazione in vista del voto di fiducia di mercoledi’ prossimo in Parlamento, limitandosi a ribadire la necessita’ di tornare alle urne gia’ a novembre, dopo aver approvato in una settimana la legge di stabilita’ e i decreti su Iva e Imu. Per il leader azzurro, raccontano a palazzo Grazioli, non ci sarebbe piu’ spazio per trattative e salvataggi in extremis, ormai il dado e’ tratto. La maggior parte dei presenti ha interpretato il suo intervento come una ’chiamata alle armi’ senza appello, rivolta a ’falchi ’ e ’colombe’. Anche se in tanti esprimono dubbi sulla possibilita’ di realizzare in 7 giorni i provvedimenti economici