Il respiro di Simone Inzaghi si è fermato per un attimo, al minuto 92, quando De Ketelaere ha spedito sulla traversa il tiro qualificazione; poi è accelerato fino al fischio finale, fino quasi a sciogliersi in pianto quando ha realizzato l’impresa: la Lazio è qualificata agli ottavi di Champions League dopo vent’anni dall’ultima volta.
Contro il Bruges bastava un pareggio, è arrivato seppur in affanno. I biancocelesti entrano di diritto tra le migliori sedici squadre d’Europa superando il girone senza mai perdere una gara. Hanno rischiato di farlo ieri sera, nell’appuntamento più importante. La traversa all’ultimo fiato ha respinto un rimpianto che avrebbe compromesso l’intera stagione.
La Lazio ha sofferto, sciupato e rischiato, alla fine però ha raggiunto l’obiettivo. Il gol di Correa al 12’ sembrava l’incipit di una gara in discesa, il pareggio del Bruges a distanza di tre minuti ha ribaltato la convinzione. Non è bastato nemmeno il gol del vantaggio di Immobile e l’espulsione a fine primo tempo di Sobol per evitare alla Lazio un secondo tempo d’affanni.
Correa e Immobile hanno sprecato le occasioni per chiudere la gara, il Bruges non si è mai perso d’animo e ha acciuffato prima il pareggio e poi sfiorato il gol vittoria. Alla fine però la Lazio esulta: dopo 20 anni ha raggiunto gli ottavi della competizione più prestigiosa. L’ultima volta, nel 2000, le toccò il Valencia. Quest’anno l’urna di Nyon decreterà l’avversario il prossimo lunedì 14 dicembre. Non sarà facile in ogni caso, ma anche la sofferenza in notti così sembra più bella.