Finalmente i numeri iniziano a confortarci. Nelle ultime 24 ore infatti, dai 230.007 tamponi effettuati, sono stati individuati 25.853 nuovi contagiati. Ebbene, esattamente una settimana fa, a fronte di 234.834 tamponi eseguiti, i casi registrati sono stati 34.283, raffrontando quindi il totale dei casi registrati fra lunedì e mercoledì scorsi (72.015), con gli attuali (93.828), si evidenzia un calo del 23,3%. Un evento statistico che rafforza l’evidente – seppur lento – calo.
Certo, leggere che dall’inizio dell’emergenza ad oggi ben 1.480.874 hanno avuto a che fare col virus fa impallidire. C’è però da sottolineare che l’essere positivo non significa essere malati anzi, solitamente la sintomatologia sopraggiunge in circa il 50% dei casi.
Inoltre, spiega ancora il report stilato dal ministero della Salute, è ancora la Lombardia la regione maggiormente colpita (5.173 casi), quindi il Piemonte (2.878), la Campania (2.815), il Veneto (2.660), l’Emilia Romagna (2.130), ed il Lazio (2.102).
Da segnalare che, a fronte dei 27 casi censiti, soltanto la Val d’Aosta conta cifre sui contagi al di sotto delle cento unità.
Piuttosto, come ha affermato anche ieri il direttore della prevenzione Rezza, anche oggi si contano ancora troppe vittime: ben 722 morti. Cifra che porta il numero dei decessi a 52.028 dall’inizio dell’emergenza.
Nelle ultime 24 ore sono leggermente cresciuti sulla media i nuovi ingressi nelle terapie intensive (+32), per un totale di 3.848 pazienti purtroppo costretti alla ventilazione meccanica.
Sono invece 264 in meno quanti ricoverati con sintomi negli ospedali (attualmente 34.313), ed anche questo è certamente un dato positivo.
Stesso discorso anche per quanti in isolamento domiciliare: da ieri sono tornati ad uscire in 6.457, con altri 753.536 italiani ancora corretti a restare chiusi nelle loro case.
Infine, continuano a crescere di giorno in giorno anche quanti fra dimessi e guariti (da ieri +31.819), per una totale di 637.149 persone.
Ecco nel dettaglio la situazione nelle regioni italiane
Max