La Lazio studia da grande e mette nel mirino il primo obiettivo stagionale. Non un traguardo qualsiasi, perché la qualificazione agli ottavi di Champions League manca ormai da vent’anni alla squadra biancoceleste. La vittoria di ieri sera contro lo Zenit avvicina la squadra di Inzaghi alla storica qualificazione, riuscita prima solo alla Lazio post scudetto della stagione 2000/2001.
Altri tempi, certo. Quella formazione era candidata ad arrivare fino in fondo. Ma quando in squadra ti trovi un Ciro Immobile in versione bomber implacabile il confronto si fa più sereno. L’attaccante biancoceleste ci ha messo poco più di 2 minuti a trovare il primo centro. Con una parabola da fantascienza finita alle spalle del portiere russo.
Il numero 17 ha messo la parola fine al mese da incubo vissuto tra un tampone e l’altro e ha aperto le porte ad un’altra stagione trionfale dopo quella che l’ha incoronato Scarpa D’Oro. La seconda rete personale dell’attaccante è arrivata su rigore e ha chiuso la gara sul definitivo 3-1. Nel mezzo la rasoiata di Parolo, protagonista indiscusso in una serata di stelle. Lui, che partito dalla serie C, ha pensato di lasciare tutto prima di guadagnarsi ogni cosa col sudore e il sacrificio.
È un po’ il mantra di tutta la Lazio, bella e combattiva. Ora ad un passo dalla storica qualificazione agli ottavi di Champions. Con la vittoria sullo Zenit ai biancocelesti basta un punto nell’ultima gara del girone con il Brugge. Ma il traguardo potrebbe essere raggiunto già a Dortmund, quando Immobile sfiderà Haaland all’ultimo gol.