PARLAMENTO: SALTA ASSE SEL-M5S, E’ GUERRA SU COMMISSIONI

    Un fuoco di paglia e nulla piu’. La coppia Sel-M5S non decolla e si arena al primo ostacolo. Cosi’, dopo essersi annusati per settimane, le due forze politiche si separano ancor prima di aver tentato una strada comune. Sulle nomine per le Commissioni volano stracci, con i vendoliani che accusano i grillini di ’’poltronismo’’ e i 5 Stelle che ribattono serafici: “Per noi le poltrone sono senza vantaggi”, ovvero “solo responsabilita’ e niente indennita’”. Chi vuole intendere, intenda: il Movimento rivendica di esser fatto di un’altra pasta. Vanno cosi’ in fumo settimane di corteggiamento, con Sel abbandona il Pd al suo destino sull’elezione del Presidente della Repubblica e sposa la causa grillina e il nome di Stefano Rodota’. Poi i passi a due con le firme di mozioni e disegni di legge, l’annuncio di battaglie da portare avanti insieme, come sulla riduzione delle pene per la detenzione di cannabis. Qualcuno, nel Movimento, ci aveva creduto, ma non Beppe Grillo. Le sirene di Sel non avevano catturato il leader stellato, che l’altro giorno indicava anche Nichi Vendola tra gli zombie politici tenuti in vita dal porcellum. Ieri sera, poi, lo strappo tra i gruppi parlamentari. L’incontro con Sel sulle presidenza di Copasir e Vigilanza Rai finisce in rissa, con il M5S che accusa i vendoliani di aver avanzato solo pretese. “Migliore ci ha detto ’il Comitato tocca noi, il nome e’ quello di Fava’ – lamentava oggi un esponente stellato – noi abbiamo girato i tacchi e lo abbiamo lasciato li’. Ci saremmo aspettati quanto meno un confronto, un dibattito sincero. Abbiamo ricevuto un diktat, ma hanno sbagliato interlocutore, e’ evidente”. Poi il presunto ’schiaffo’ sulle Commissioni permanenti, con i grillini che fanno en plein sulle vicepresidenze e Sel che resta a bocca asciutta. Ora resta aperta la partita di Copasir e Vigilanza Rai. “Non arretreremo di un passo”, promettono i 5 Stelle. “Ma con Sel, sia chiaro, ogni ipotesi di intesa e’ naufragata”.