Ruth Bader Ginsburg, la seconda donna nominata alla Corte Suprema degli Stati Uniti, è morta all’età di 87 anni. La giudice, nominata dal presidente Bill Clinton nel 1993, era un idolo della sinistra progressista, simbolo delle battaglie per le pari opportunità. Nel 2015 la rivista Time la inserì tre le 100 persone più influenti al mondo.
La sua morte consente al presidente Donald Trump, a meno due mesi dalle elezioni, di rafforzare la maggioranza conservatrice in seno alla Corte Suprema, dove ha già nominato Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh. La stessa Ginsburg, poco prima di morire, ha espresso alla nipote Clara la volontà di non essere sostituito “fino a quando non sarà insediato un nuovo presidente”.
Trump, però, ha preferito non commentare con i giornalisti riguardo alla nomina del nuovo giudice, limitandosi a salutare la giudice scomparsa, “una donna straordinaria” e “una brillante mente legale” che, con le sue sentenze sui diritti delle donne e dei disabili ha ispirato “tutti gli americani e generazioni di giuristi”.
Mario Bonito