Sale la tensione a Beirut, dove oggi i cittadini sono scesi in piazza per ricordare le vittime della tragica esplosione di martedì e protestare contro la corruzione del sistema politico. I manifestanti hanno preso d’assalto il ministero degli Esteri, ribattezzandolo la ‘sede della Rivoluzione’. Una volta dentro i contestatori hanno bruciato le fotografie del presidente del Libano, Michel Aoun, chiedendone le dimissioni immediate e il processo per i responsabili della strage. A negoziare con i manifestanti, che spingono per una demilitarizzazione della città, è intervenuto l’esercito.
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Gli scontri con la polizia
Durante il ‘sabato della rabbia’, così è stata chiamata la giornata per ricordare e commemorare le vittime di martedì dagli organizzatori dell’evento, sono rimaste ferite 109 persone negli scontri contro la polizia, di cui 22 trasferite in ospedale. “Giustizia per le vittime, vendetta contro il regime” è l’urlo disperato dei manifestanti.
Il bilancio dell’esplosione
Intanto il ministero della Sanità ha riferito che l’ultimo bilancio dell’esplosione recita 158 morti e circa seimila feriti. Quattro vittime e mille feriti in più rispetto all’ultimo bollettino di ieri. I dispersi sono ventuno.
Francia: “l’esplosione di Beirut è stato un incidente”
Intanto dall’Eliseo arriva una smentita alle parole di ieri del presidente Michel Aoun. “Riteniamo che ci siano elementi sufficienti per ritenere che l’esplosione di Beirut sia stata un incidente” si legge in una nota, supportata dalle parole di una fonte ufficiale della presidenza francese: “Ci sono elementi oggettivi a sufficienza per ritenere che l’hangar è esploso per motivi accidentali”. Ieri Aoun aveva affermato che non era da escludere “un’interferenza esterna attraverso un missile, una bomba o una qualsiasi altra azione“.
Charles Michel in visita a Beirut
Oggi anche Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, è volato nella capitale libanese per esprimere solidarietà e vicinanza al popolo libanese. Michel, “commosso e intristito” per la strage, per il momento è l’unico rappresentante delle istituzioni europee che ha in programma di visitare il paese dei Cedri. Incontrerà il presidente Aoun, il primo ministro Hassan Diab e il presidente del parlamento Nabih Berri.
Mario Bonito