La banda era composta da tre uomini, tutti italiani, disoccupati, e tutti con precedenti di Polizia specifici. I tre si incontravano in un bar, facevano alcuni sopralluoghi in banche o uffici postali della città per individuare la loro vittima, poi si organizzavano per mettere a segno il colpo. In particolare uno di loro, anziano e vestito in modo distinto, era solito entrare nellistituto di credito prescelto, dove si limitava ad osservare i movimenti fatti dai clienti, al solo fine di scegliere una vittima. Alluscita dalla banca la vittima prescelta veniva seguita, al momento giusto avvicinata, e poi il colpo era portato a compimento. I tre si spostavano a bordo di uno scooter e di una moto, ma lo scippo era concluso dai due che stavano in moto: un attimo prima di avvicinarsi alla vittima la targa del mezzo veniva alzata poi, concluso il misfatto, il maltolto era passato al complice in scooter, la targa tornava al suo posto e i due continuavano la marcia come normali cittadini. Gli uomini del Commissariato Aurelio, coordinati dal dott. Fabrizio Calzoni, dopo aver ricevuto diverse denunce, hanno intrapreso unintensa attività dindagine. Dopo molti appostamenti, col supporto dei filmati delle videocamere a circuito chiuso, sia degli istituti di credito che dello stesso Commissariato, i poliziotti sono riusciti ad individuare i tre malviventi, inchiodati anche dallandatura claudicante di uno di loro. Ieri i tre uomini, dopo lennesimo colpo, sono definitivamente stati fermati. Il copione è stato il medesimo di sempre, ma stavolta attori protagonisti sono stati anche gli agenti impegnati nel pedinamento che, infine, hanno brillantemente portato a termine loperazione. Nella borsa che avevano sempre appresso i tre portavano gli attrezzi del mestiere. Ovvero: una punta da trapano, con cui sfondare alloccorrenza i finestrini delle auto in marcia, nel caso la vittima fosse una signora con la borsa sul sedile lato passeggero, dei guanti in lattice, una forbice e, fatto singolare, un vasetto di yogurt, che invece serviva a sporcare gli abiti delle vittime, qualora i soldi fossero stati messi in tasca, per costringerle a toglierli. In casa dei tre malviventi sono stati trovati numerosi oggetti presumibilmente parte della refurtiva sottratta, nonché 5000 euro in contanti, di dubbia provenienza.
F.C., 62enne, F.U., 58 anni, e C.D., di 39 anni, sono stati arrestati per rapina impropria, ma al momento si indaga per il loro presunto coinvolgimento in almeno altri 2 episodi avvenuti in precedenza.