(Adnkronos) – Blitz con fumogeni di fronte al tribunale di Milano, durante il corteo milanese organizzato in occasione dell’8 marzo, Festa della Donna. Una squadra di attivisti con le tute bianche, macchiate di rosso, ha inscenato un’azione di protesta srotolando uno striscione e accendendo fumogeni rossi davanti ai cancelli del Palazzo di giustizia, chiusi e presidiati da uno schieramento delle forze dell’ordine per impedire l’ingresso dei manifestanti.
“Ogni volta che non veniamo ascoltate e credute, veniamo sottoposte a violenza – grida un’attivista – Anche in tribunale, veniamo violentate ogni volta che ci si dà la colpa di una violenza per l’abbigliamento indossato o per un atteggiamento adottato, Questa giustizia non ci rappresenta e noi siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che non hanno più voce”.
Poco prima cori contro Confindustria. Dopo aver percorso via Mazzini, costeggiando piazza Duomo, i manifestanti sono arrivati nei pressi della sede di Assolombarda, in via Pantano. Il gruppo si è fermato e subito si sono levati cori contro Confindustria, colpevole – secondo i manifestanti – di sostenere le politiche di alternanza scuola lavoro. Politiche che, sostengono, sarebbero alla base di episodi di sfruttamento e di incidenti, come quelli accaduti a Lorenzo Parrelli, Giuseppe Lenoci e Giuliano De Seta, morti nel 2022 durante percorsi di formazione in alternanza scuola-lavoro. “Il bilancio dei morti continua ad aumentare anno dopo anno, giorno dopo giorno -gridano gli attivisti dal megafono-. Ma noi non andiamo a scuola per essere educati ad essere sfruttati”.