Uno dei più grandi capolavori della letteratura italiana, il Gattopardo di Tomasi da Lampedusa, compie 60 anni. Unopera che forse non ha mai avuto la giusta attenzione e che adesso sembra ironicamente più attuale che mai. Ma il Gattopardo non ha solo dovuto subire lindifferenza della critica, ma anche tante (troppe forse) accuse da parte delle classi politiche del tempo: in molti ricorderanno la sua mancata pubblicazione da parte di grandi di case editrici, laccusa, durata anni, di essere un libro di destra, la beffa di un successo arrivato solo dopo la morte dellautore e tanti altri spunti che sono stati messi in rilievo nella serata-spettacolo svoltasi ieri al teatro Pirandello di Agrigento, gremito in ogni ordine di posti. Un evento voluto dallassociazione Strada degli Scrittori con il patrocinio del Comune di Agrigento, del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e della Fondazione Teatro Luigi Pirandello per celebrare la pubblicazione dellopera tradotta nel film di Visconti e anche per ricordare Leonardo Sciascia, a 29 anni dalla scomparsa. Un filo rosso tra due autori esaminato anche con i contributi di due grandi esperti di letteratura, di Sciascia e del Gattopardo, i professori Silvano Nigro e Salvatore Ferlita. Il confronto, moderato dal giornalista Felice Cavallaro, presidente della Strada degli scrittori ha visto anche la proiezione di due contributi video di Andrea Camilleri e Gaetano Savatteri. “Unoccasione per approfondire alcuni aspetti delle profetiche intuizioni sciasciane e dellopera di Tomasi di Lampedusa, individuando anche dettagli poco noti (o poco notati) del libro, come il fatto che il principe di Salina muoia nello stesso giorno in cui sarebbe poi nato Benito Mussolini. Incastro di date che per il professore Nigro aiuterebbe a interpretare uno dei passaggi chiave del romanzo su iene e sciacalli destinati a sostituire i gattopardi nella gestione del potere in Italia”. Ed ancora la singolare svista di Tomasi che, durante la descrizione del celebre banchetto a base di un timballo con carni, tartufi e prosciutti fumanti, fa brindare i protagonisti con un vino bianco anziché rosso. Pecca sanata da Luchino Visconti nella trasposizione cinematografica e spiegata al “Pirandello” con un sorriso da Lanza Tomasi: “La verità è che il principe era astemio e di vini, nei fatti, non capiva nulla”.
E stata insomma una serata ricca di contenuti, impreziosita da alcuni importanti contributi artistici. A cominciare dalla presenza dellattore Sebastiano Lo Monaco, direttore artistico del Teatro Luigi Pirandello, che ha interpretato alcuni brani da Il Gattopardo, Il Consiglio dEgitto, Il Giorno della Civetta e Le parrocchie di Regalpetra strappando applausi a scena aperta. Diversi anche i momenti musicali a tema con lorchestra dei docenti dellIstituto Giuseppe Tomasi di Lampedusa-Angelo DArrigo di Palma di Montechiaro e una rievocazione del ballo del Gattopardo. Bravi anche due studenti del liceo classico Empedocle di Agrigento impegnati nella lettura di alcuni brani del Gattopardo legati al tema della morte. Infine una esibizione della giovanissima ma già affermata cantante Chiara Rizzo, del liceo Martin Luter King di Favara, allieva dellaccademia Palladium, applaudita per Preghiere salpate, la sua canzone sulle migrazioni e sulla Sicilia. Coinvolto nellorganizzazione anche lIpsseoa Ambrosini di Favara. Durante la serata, realizzata anche grazie ad alcuni sponsor, prova del grande interesse delle imprese sulle iniziative della “Strada degli Scrittori”, itinerario turistico letterario legato ai luoghi di alcuni dei più grandi autori del Novecento, è stato anche annunciato dal presidente dellUnione filatelica siciliana Giulio Perricone che il prossimo 14 dicembre sarà emesso uno speciale annullo filatelico e un francobollo dedicato ai 60 anni del Gattopardo e che alla Posta centrale di Palermo sarà anche distribuita per loccasione una cartolina della Strada degli Scrittori.