“Riteniamo molto grave il tentativo di questo Governo di indebolire, fino ad esautorare quasi del tutto, regioni ed enti locali dei poteri assegnati loro dalla Costituzione in materia di telecomunicazioni. Nello specifico con un emendamento contenuto all’interno del Decreto Coesione si vogliono bypassare i regolamenti comunali in tema di installazioni delle antenne 5G nelle aree bianche ossia quelle di scarso interesse da parte degli operatori.
Si tratta di un provvedimento che se da un lato vuole ampliare la copertura del 5G per portare servizi anche nelle aree con meno interesse economico dall’altro aprirebbe alla liberalizzazione selvaggia delle infrastrutture di telefonia mobile in ogni parte del territorio senza alcuna tutela per l’ambiente e la salute dei cittadini.
Poiché secondo la riforma del Titolo V spetta agli enti locali la difesa del territorio, dell’ambiente e della salute, come consiglieri dell’Alleanza capitolina Verdi-Sinistra lanciamo un appello a tutti i presidenti di regione affinché sollevino l’incostituzionalità di questa norma, impugnandola. E non si dica che siamo contrari ai processi di trasformazione digitale quanto mai auspicabili e necessari. Vogliamo però che trovi applicazione il principio di precauzione in modo da preservare i luoghi più sensibili come parchi, scuole, asili e ospedali.
Con l’introduzione di questo provvedimento, infatti, verrebbe tolta a tutti i comuni la possibilità di pianificare e disciplinare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.
Così in una nota i consiglieri dell’Alleanza capitolina Verdi-Sinistra Nando Bonessio, Michela Cicculli, Alessandro Luparelli.
Max