La chiesa cattolica celebra, nella data del 20 aprile, Santa Sara di Antiochia, una figura vissuta fra terzo e quarto secolo e fu arsa viva nel suo martirio.
La storia di Sara inizia con il desiderio, contrastato dal marito, di battezzare i propri figli. Considerando che visse durante l’Impero di Diocleziano, famoso per le persecuzioni dei cristiani, Sara viaggiò verso Alessandria d’Egitto per battezzare i figli, lì dove l’imperatore non era ancora arrivato con le sue persecuzioni.
Trovando durante il viaggio una brutta tempesta, Sara decise di fare da sé: si incise il petto con un coltello, con il suo sangue segnò una croce in fronte ai propri figli e li immerse nell’acqua di mare per tre volte, compiendo il rito del battesimo.
I problemi iniziarono quando la donna confessò al marito l’accaduto e lui, alto ufficiale dell’esercito romano, riferì il fatto all’imperatore. Diocleziano la condannò a morte e Sara di Antiochia venne arsa viva il 20 aprile, insieme ai propri figli.