2 OMICIDI AL MESE, PIAGA CRIMINALITÀ COLPISCE LA CAPITALE

Due omicidi al mese. Un tentato omicidio ogni 3 giorni. La piaga della criminalità colpisce inesorabilmente la Capitale”. Così, il Codici in una nota. “La mappa. L’analisi delle operazioni delle Forze dell’Ordine del 2014 mostra come la criminalità organizzata, in particolare la Camorra – prosegue la nota – si stia progressivamente prendendo i territori del Centro Storico. Mentre nel litorale, storicamente zona strategica per affari criminosi, permane il livello rilevante di attività dei gruppi criminali. Di seguito ci sono i quartieri della periferia est, come Tor Bella Monica, San Basilio, Tor Vergata, Casilina, Prenestina. Storicamente interessati ad episodi criminali, hanno un ruolo importante nella mappa criminalità. Si pensi a San Basilio, tristemente famosa per il traffico di droga che rende il quartiere paragonabile a quello di Scampia. L’infiltrazione della criminalità oggi e’ decisamente in aumento, anche se è venuta meno la presenza di un gruppo egemone e si sono affacciate nuove presenze. Esempio lampante è quello dei bengalesi, che gestiscono il racket degli alcolici nei quartieri della movida romana. Gruppi, clan e famiglie criminali si specializzano su settori e territori specifici, come mostra lo schema qui di seguito. Camorra, clan Contini nello specifico: nuovo trend della ristorazione, operava tra Roma e Toscana (sequestri nel centro storico). Ma la Camorra si occupa anche di usura e droga. ‘Ndrangheta: investimenti immobiliari, alberghieri, ristorazione, il commercio di autoveicoli e di preziosi. Droga. Nettuno e Anzio. CosaNostra. Droga, armi, rifiuti, estorsione, usura, riciclaggio di denaro, gioco d’azzardo, infiltrazioni negli appalti e traffico di opere d’arte. Ostia. Cinesi: traffico dei clandestini, contraffazione delle merci, prostituzione. Anche droga. Esquilino, Casilina, Tuscolana, Appia e Ostia Lido. Bengalesi: alcol. Trastevere, Testaccio, Pigneto, San Lorenzo (movida). Nigeriani: droga e prostituzione. Hinterland romano, soprattutto Frosinone. Albanesi: droga e prostituzione. Dai quartieri centrali della movida alle zone più periferiche. Marocchini: droga. Dai quartieri centrali della movida alle zone più periferiche. Casamonica: settori commerciali ed economici, aziende edilizie e immobiliari, ristoranti e stabilimenti balneari, traffico di stupefacenti in tutta Europa. Castelli Romani, Ostia e litorale laziale. Come reagiscono a ciò le istituzioni? Troppo spesso assistiamo alla totale mancanza di efficacia delle politiche di contrasto ai fenomeno criminosi – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Un esempio su tutti, nel quale manca una programmazione concreta di strategie efficaci, è il problema degli appalti pubblici, che si prestano al grave rischio delle infiltrazioni criminali, anche in considerazione della grande disponibilità economica e l’alto livello di organizzazione dei gruppi criminali moderni. Le Istituzioni sono assenti. La crisi economica odierna non fa altro che determinare un numero sempre maggiore di persone che cadono nella morsa di usurai e criminali. L’assenza di strategie concrete ed efficaci anche da parte del Commissario Antiusura Elisabetta Belgiorno, oltre alla mancanza di coinvolgimento di tutte le forze sociali interessate a combattere il fenomeno, non fa altro che acuire una situazione di progressivo . Qual è la risposta dello Stato davanti a tale fenomeno? I dati parlano da soli. Perche mai allora le persone dovrebbero denunciare, se è palese la totale mancanza del supporto delle Istituzioni? Se lo Stato non aiuta i cittadini, non affronta il problema con politiche di contrasto alla criminalità e lascia persino sole le persone che chiedono aiuto, come è stato fatto con la chiusura da parte dell’allora Presidente della Provincia, ora della Regione, Zingaretti, del Numero Verde Anti Usura, la situazione non fa altro che peggiorare.