Nella giornata di oggi, 15 luglio 2020, il mondo cattolico celebra la figura di San Bonaventura, un santo nato a Bagnoregio, nei pressi di Viterbo, intorno all’anno 1220.
Nella storia di questo santo un cruciale incontro con San Francesco di Assisi, che fu responsabile anche del significato del suo nome.
Nato come Giovanni Fidanza, San Bonaventura comprese presto di non voler riprendere le orme del padre medico. Secondo la tradizione, quando era bambino il piccolo Giovanni fu curato da San Francesco d’Assisi in modo miracoloso. Il patrono d’Italia, quando gli segnò la fronte, esclamò: “O bona ventura!” dando origine al suo particolare nome.
Fu lo stesso Giovanni Fidanza a raccontare l’episodio. “Ancora fanciullo ero gravemente infermo” disse. “Bastò che mia madre facesse un voto per me al nostro beato Padre Francesco e fui strappato alle fauci della morte e restituito, sano e salvo, alla vita”.
Bonaventura studiò nell’Ordine dei Frati Minori e nel 1253 diventò insegnante di teologia, mentre nel 1257 diventa Ministro generale dei frati Minori.
Iniziati numerosi viaggi, si fece apprezzare per la sua bontà e benevolenza. Nel 1260 scrisse una biografia di San Francesco, la Legenda Maior, che diventò il riferimento per tutti gli anni a seguire, fornendo ispirazione a Giotto per le sue opere del ciclo delle Storie di San Francesco.
Durante il conclave più lungo della storia, avvenne l’elezione del suo amico Gregorio X, che lo fece vescovo di Albano e cardinale. A lui venne affidato il compito di organizzare un concilio per l’unità della chiesa latina e quella greca, ma morì in quel contesto il 15 luglio del 1274.