Dunque ci risiamo, come se dallo scorso anno nulla è cambiato, ci ritroviamo a dover rivivere esattamente le stesse restrizioni che, almeno fino al 6 aprile, ci terranno chiusi in casa.
Del resto i numeri sono sotto gli occhi di tutti, e per cercare di recuperare il tempo perso per i vaccini in ritardo, nel frattempo l’unica cosa da fare è di non dar modo ad altre migliaia di italiani di cadere vittime delle terribile varianti, che stanno purtroppo facendo la differenza.
Quindi ecco il nuovo decreto, l’ultimo di una lunghissima serie, che di fatto ‘cementa’ anche la Pasqua 2021, tingendo di arancione le zone gialle, e di rosso quelle arancione.
Così da lunedì diventeranno rosse, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Trento, l’Emilia Romagna, le Marche, il Lazio, e la Puglia, che andranno così ‘a fare compagnia’ alle già rosse Campania e Molise.
Il resto delle regioni – ad eccezione della Sardegna (unica bianca) – già in rosso. Tutte le altre Regioni saranno in area arancione.
“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del COVID-19. In considerazione della maggiore diffusività del virus e delle sue varianti e in vista delle festività pasquali, al fine di limitare ulteriormente le possibili occasioni di contagio, il provvedimento stabilisce misure di maggiore intensità rispetto a quelle già in vigore, per il periodo compreso tra il 15 marzo e il 6 aprile 2021. Il testo prevede, tra l’altro, per tutto il periodo indicato: l’applicazione, nei territori in zona gialla, delle misure attualmente previste per la zona arancione; l’applicazione delle misure attualmente previste per la zona rossa alle Regioni, individuate con ordinanza del Ministro della salute, in cui si verifichi una incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, a prescindere dagli altri parametri riferiti al colore della zona. La facoltà per i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano di applicare le misure previste per la zona rossa, o ulteriori motivate misure più restrittive tra quelle previste dal decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, nelle Province in cui si verifichi un’incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti o nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determini alto rischio di diffusività o induca malattia grave. Si prevede, nei casi di sospensione delle attività scolastiche o di infezione o quarantena dei figli, per i genitori lavoratori dipendenti la possibilità di usufruire di congedi parzialmente retribuiti e, per i lavoratori autonomi, le forze del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, le forze dell’ordine e gli operatori sanitari la possibilità di optare per un contributo per il pagamento di servizi di baby sitting, fino al 30 giugno 2021. Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile 2021, nelle zone gialle e arancioni, sarà possibile recarsi in altre abitazioni private abitate solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno dello stesso Comune. Si potranno spostare al massimo due persone, che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi”
“Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni o Province autonome i cui territori si collocano in zona bianca, si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa“. Nei giorni di festa “nelle zone interessate dalle restrizioni, gli spostamenti verso altre abitazioni private abitate saranno possibili solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno della stessa Regione”. Quindi, sì alle visite a parenti e amici nel rispetto del coprifuoco.
Dunque, spiega ancora il testo relativo – come detto – al periodo compreso tra il 15 marzo ed il 6 aprile, è prevista “l’applicazione, nei territori in zona gialla, delle misure attualmente previste per la zona arancione. L’applicazione delle misure attualmente previste per la zona rossa alle Regioni, individuate con ordinanza del Ministro della salute, in cui si verifichi una incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, a prescindere dagli altri parametri riferiti al colore della zona”.
Salvo che per motivi di lavoro, di salute o urgenze (per latro da giustificare con l’autocertificazione), il coprifuoco resterà invariato tra le 22 e le 5.
Rimane in vigore il divieto di spostamento tra le regioni. E’ possibile spostarsi dalla regione di residenza solo per motivi di lavoro, di salute o per urgenze. In questo caso, gli spostamenti vanno giustificati con l’autocertificazione, che pubblichiamo in fondo.
“Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile 2021, nelle zone gialle e arancioni, sarà possibile recarsi in altre abitazioni private abitate solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno dello stesso Comune. Tuttavia sono consentiti gli spostamenti per andare da parenti o ad amici (visite private), a due persone al massimo “che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi”. Ovviamente, parliamo di spostamenti e di visite, non consentite in zona rossa.
Inevitabilmente, come purtroppo già sperimentato occasione del primo lockdown, anche queste misure significheranno il disastro per gli esercizi commerciali, i negozi, i bar ed i ristoranti, costretti a ‘non lavorare’ per le prossime settimane: infatti, sia in zona arancione che in quella zona rossa, bar e ristoranti sono chiusi. Resta comunque consentito fino alle 22 (alle 18 per i bar) l’asporto, purché il consumo non avvenga sul posto o nelle vicinanze. La consegna a domicilio è invece consentita senza limiti di orario.
Per quel che riguarda le regioni sia in fascia arancione che rossa, palestre e piscine resteranno chiuse. Nello specifico, in zona rossa le misure (presenti sul sito del governo), indicano che “sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso“. Così come, non sono consentiti tutti gli sport di contatto e “sono inoltre vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale“. Tuttavia, almeno questo, è consentito svolgere attività motoria in forma individuale nei pressi della propria abitazione, e nel rispetto del distanziamento.
Diversamente, nella zona arancione “è consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento“. Occhio però, perché non è consentito l’uso di spogliatoi interni. Anche qui, sono sospesi tutti gli sport di contatto. Vietate tutte le gare, le competizioni, e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale. E’ permesso svolgere all’aperto e a livello individuale allenamenti. Per gli sport di squadra, gli allenamenti potranno svolgersi in forma individuale, all’aperto e nel rispetto del distanziamento”.
Max