Il problema è di chi resta. E questa la frase che spesso si sente ripetere dopo una tragedia, da chi subisce una perdita, e si ritrova a dover ripartire come vuole la naturalezza della vita, ma in un modo che sembra al contrario così costruito, così carico di sforzo.
Chiara Mezzalama, la scrittrice italiana che dal 2014 vive a Parigi, nel suo libro Voglio essere Charlie, probabilmente vuole raccontare proprio questo. Le reazioni di unintera città e dei suoi abitanti; le reazioni di chi pur non avendo sentito quelle pallottole sulla pelle, è stato comunque colpito o anche solo sfiorato dalla tragedia che ha fatto riflettere il mondo sul significato della parola libertà.
Il libro che è stato presentato il 20 febbraio alle ore 18.00, nella libreria per ragazzi Ottimomassimo a Trastevere a Roma, è una sorta di diario postumo. E un tentativo di raccontare cosa avviene dopo, quando il sipario cala sulla scena , i riflettori si spengono, e il frastuono si affievolisce. E loccasione di Scrivere per testimoniare la reazione di una città ferita, come atto dovuto di partecipazione e di apertura verso laltro. Scrivere quando non si sa che altro fare, ma soprattutto per provare a capire e spiegare cosè successo, magari perfino ai propri bambini, come viene spiegato nella nota editoriale.
Autrice dei titoli Da dove vieni?, Guardati e Un posto per me, la Mezzalama ha scritto anche Tre donne sullisola, con Lidia Ravera e Gaia Formenti ed ottenuto un grande successo con il suo romanzo desordio Avrò cura di te, storia di una partenza e di unattesa.