Ad un anno dal fastoso tour che li ha visti trionfare negli stadi (prima) e nei palasport del Paese (dopo), il ricordo ed il successo dei Pooh non accenna minimamente a diminuire. Anzi, la recente riproposizione del loro concerto milanese a San Siro, replicato da Canale 5, ha registrato il pieno di ascolti nel palinsesto di Cologno Monzese. Ed ora, complice il generoso bailamme di feste e sagre che colorano le province della Penisola, con il moltiplicarsi delle occasione di spettacoli nelle piazze, moltissimi musicisti amatoriali si apprestano a calcare i palcoscenici proponendo la musica dei loro beniamini. I Pooh, nello specifico, in virtù di unirripetibile carriera cinquantennale, sono tra i più suonati tra le coverband italiane. Ora, con lavvento del definitivo addio, in molti pur conservandone un ricordo univoco hanno sposato la produzione interna alla storica band, chi propendendo per uno dei quattro, e chi per un altro. Fabrizio Di Marco è un musicista/fan dei Pooh, che da anni con la sua coverband romana dei Brennero 66, propone live il generoso repertorio del mitico quartetto (Fogli, urge sottolinearlo, è stato tecnicamente una guest star della recente Reunion). In cuor suo Fabrizio ha sempre avuto una speciale ammirazione per Roby Facchinetti, tastierista, voce solista e principale autore delle musiche della band. Una vera e propria passione che, negli anni, ha spinto Di Marco ad andare oltre la coverband, per cimentarsi personalmente con la produzione del suo beniamino. Da qui, in lui, lidea di dare vita ad un omaggio vinilico a Roby (passateci il temine, il senso è quello!), realizzando un cd dove, oltre che rileggere sia a livello canoro che arrangiamentale dieci tra le canzoni composte da Facchinetti, da lui più amate (Ma che vita è la mia, Anima e corpo, E per me, Fai coil cuore, Il tempo di guardare la luna, Din Din Din, Figli, Due belle persone, Vivrò, Ma perché non si vive per sempre, Un mondo che non cè), ha anche inserito allinterno del compact due brani inediti. Il primo, Per dirti tutto interamente dedicato a Roby – Di Marco lo ha firmato con Mauro Pulvirenti, mentre il secondo, Due lettere aperte per due amici per sempre, è una poesia musicata da Domenico Migliori (che ha collaborato allincisione), che lo stesso Roby aveva dedicato allindimenticato fraterno amico/collega Valerio Negrini. Nel presentare questa iniziativa di Fabrizio Di Marco, urge inoltre sottolineare che qui non ci troviamo di fronte ad unopera presuntuosa, partorita da un fan integralista ma, piuttosto, al delicato omaggio di un musicista che, senza scimmiottare, dedica la propria gratitudine per quanto appreso dal suo Maestro, in termini di musica ed emozioni, negli anni. E non è poco. Tanto è che, nel corso della realizzazione del lavoro, Di Marco ha sempre voluto sottoporre ogni suo passaggio al giudizio dello stesso Facchinetti, che ne ha approvato puntualmente levoluzione. Correlato al cd, un interessante libro di circa 100 pagine (scritto in collaborazione con Silvana Adami), attraverso il quale spesso scavando anche dentro di sé non senza autoironia, Fabrizio ripercorre emotivamente il viatico di questo suo progetto: dallidea iniziale, fino alla sua realizzazione. Dall8 luglio sia il cd che il libro saranno disponibili anche su ordinazione, attraverso la pagina Facebook dedicata (Tributo Roby Facchinetti), oppure facendone richiesta allindirizzo mail: tributorobyfacchinetti@gmail.com Tanto per rimanere in tema Pooh, non possiamo che augurare a Fabrizio buona fortuna!
Max Tamanti