“Malato e socialmente emarginato”, le motivazioni della condanna di Kabobo

“La condizione di emarginazione sociale e culturale dell’imputato è già stata valutata, quale concausa della patologia mentale riscontrata, nel riconoscimento della seminferità mentale ed è già stata quindi oggetto di adeguata considerazione ai +fini della quantificazione della pena”. E’ quanto si legge nelle 33 pagine di motivazioni con cui il gup di Milano Manuela Scudieri ha condannato lo scorso 15 aprile Adam Kabobo a 20 anni di carcere, più tre in una casa di cura e custodia, per triplice omicidio. Era l’11 maggio 2013 quando in zona Niguarda, il 32enne ghanese armato di piccone ha colpito a morte il pensionato 64enne Ermanno Masini, il 21enne Daniele Carella e Alessandro Carolè di 40 anni. “La decisione di stress derivante dalla lotta per la sopravvivenza ha inciso sulla patologia di base, aggravando la sintomatologia delirante ed allucinatoria e la compromissione cognitiva”, si legge ancora.