“Verità per Giulio”, come preannunciato nei giorni scorsi, stamane studenti, docenti e cittadini si sono ritrovati davanti all’Università La Sapienza con un cartello in mano, un numero da 1 a 365, per ricordarei giorni che sono trascorsi dalla scomparsa del giovane ricercatore italiano e, soprattutto,per tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla sua tragica morte. Sono accorsi in migliaia alla manifestazione organizzata da Amnesty International Italia dove, tra gli altri, cè stato l’intervento telefonico dei genitori di Giulio Regeni: Paola e Claudio Regeni: “Il nostro cuore è con voie ci emoziona tutto questo movimento che è stato molto importante quest’anno”, ha la signora Paola Deffendi mentre, il signor Regeni ha spiegato che “E’ Giulio la forza che ci permette di andare avanti con la nostra ricerca della verità”. Come da programma, l’evento si è aperto con l’intervento del Rettore, professor Eugenio Gaudio, che ha definito Regeni “un esempio straordinario della vocazione alla ricerca e alla giustizia sociale” facendo riferimento alla sua “ricca formazione universitaria, anche internazionale” e al suo “impegno concreto per contrastare il disordine del mondo”. Il presidente di Amnesty International Italia, Antonio Marchesi, ha voluto precisare che “Giulio Regeni non era solo un cittadino italiano all’estero ma era prima di tutto una persona con i diritti umani. I diritti umani appartengono a tutti a prescindere dalla nazionalità emigliaia di egiziani subiscono sorti che sono analoghe a quella di Giulio. La tortura e la sparizione sono molto diffuse in Egitto. Nel chiedere verità per Giulio Regeni noi chiediamo anche la fine delle violazioni dei diritti umani in Egitto”. Lo scrittore Erri De Luca, che ha poi letto alcuni stralci degli appunti del giovane ricercatore, ha ricordato: “E’ un anno e siamo ancora qua, durante questo lungo anno ci siamo convocati dietro la volontà di verità e giustizia dei genitori di Regeni,noi siamo stati i portatori della loro parola e della loro volontà. Se abbiamo ottenuto qualcosa rispetto alle falsificazioni – ha proseguito lo scrittore – è perché questa comunità italiana civile dopo un anno è ancora qua. Non mi aspetto niente dal governo di questo paese, l’unica cosa che doveva fare era rendere Regeni cittadino europeo e farlo difendere dalla voce dell’intera Unione Europea”.