Il terrorismo passa anche attraverso il circuito delle carte prepagate anonime e, per tale motivo, l’Aiip (Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica), lancia un monito chiedendo a gran voce di intervenire sulle carte prepagate anonime per scongiurare di finanziare il terrorismo. In particolare, si fa riferimento ad un intervento a livello normativo e di intelligence, in modo da preservare così la sicurezza ma senza danneggiare il consumatore. Basti pensare che, solo in Italia, la piattaforma dei pagamenti on-line nel 2016 è cresciuto del 9% che, tradotto in soldi, sta a significare qualcosa come un giro di affari pari a 190 miliardi di euro. Dunque un pericolo, spiega all’agenzia di stampa Adnkronos Maurizio Pimpinella, presidente Aiip, su cui”è necessario intervenire con una migliore, e non maggiore, attività di legislazione”. Questo perché, se da un lato rendono le cose molto più semplici, dallaltro gli strumenti di pagamento digitali spesso celano dovewrse controindicazioni. Ad esempio, il caso dellecarte anonime che consentono ricariche fino a 2.500 euro l’anno, soldi non tracciabili.Come osserva ancora Pimpinella, citando quanto affermato da Claudio Clemente, direttore dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, La IV direttiva antiriciclaggio interviene esattamente su questo genere di problematiche: la sicurezza è sempre prioritaria per il legislatore.Esistono strumenti prepagati tracciabili e sicuri,come le carte aziendali. Bisognaintervenire su quelli che non lo sono”. Ed a proposito della IV direttiva antiriciclaggio,”l’Associazione è stata ascoltata presso le commissioni riunite Finanze e Giustizia della Camera dei Deputati. A nostro avviso èfondamentaleche il recepimento della normativa in oggetto avvenga tenendo conto delleesenzioni prescritte dal legislatore europeoper determinate operazioni, la cui soglia di importo è considerata tale da non ingenerare rischi. Se così non fosse, il danno che le imprese e le reti distributive subirebbero si ripercuoterebbe inevitabilmente sui cittadini”. Infatti i flussi di denaro che spesso fluttuano intorno alterrorismo”non seguono alcuna linearità, pertanto, assieme a un lavoro meramente normativo-regolamentare è fondamentale un capillare ecostante monitoraggio da parte dell’intelligence”. Come aggiunge ancora il il presidente Aiip, “il comparto dei digital payment è diventato un tema mainstream. Oggi non esistono idee disruptive che non abbiano alla propria base procedure di incasso e pagamento tecnologiche”. A registrare la crescita maggiore sono i pagamenti contactless: +700% lo scorso anno. E secondo i dati dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of management del Politecnico di Milano, sono la bellezza di 40 milioni le carte abilitate per un mercato da 7 miliardi l’anno. Si calcola che nel 2019 i new digital payment raggiungeranno i 100 miliardi di euro,pari al 44% del totale dei pagamenti digitali. In questi termini, la difficoltà maggiore, nel nostro Paese, sta nel comunicare il cambiamento in atto in modo comprensibile a tutti e conseguentemente individuare soluzioni sartoriali per tutti i player del mercato, a cominciare da quelli ’storici’ come le banche, oggi attentissime alla marginalità delle proprie iniziative”. Dunque ecco perché “È fondamentale intervenire al meglio,bilanciando con attenzione le esigenze legate alla sicurezza, senza compromessi, con quelle del mercato.Lexpertise di cui è forte lAssociazione è espressione delle oltre 70 aziende leader di mercato che oggi ne fanno parte: negli anni siamo diventati un interlocutore importante per Banca dItalia, per il Ministero dellEconomia e delle Finanze, per le Commissioni competenti e per gli organismi di vigilanza dediti alla materia. I rapporti con le autorità di controllo sono eccellenti. Maggiore è il dialogo, migliore è il nostro lavoro”.
M.