La sentenza pronunciata dal presidente della corte d’assise, dopo circa 10 ore di camera di consiglio, in virtù dellattuale quadro accusatorio non ha tradito le aspettative: Massimo Bossetti è stato condannato allergastolo per lomicidio della piccola Yara Gambirasio. Loperaio, al quale è stata tolta la patria potestà, è rimasto apparentemente impassibile davanti alla parola ’ergastolo’. Per lui lunica soddisfazione, lassoluzione – “perché il fatto non sussiste” – dall’accusa di calunnia nei confronti di un ex collega, su cui aveva puntato il dito. La corte ha fissato in 90 giorni la diffusione delle motivazioni. Il pm Letizia Ruggeri aveva chiesto per Bossetti la condanna all’ergastolo con isolamento diurno di sei mesi,isolamento non concesso dalla corte. “La pena è quella prevista per una persona che commette un omicidio a cui non sono riconosciute le attenuanti”, ha commentato al termine delludienza il procuratore di Bergamo, Massimo Meroni, per un processo in cui “il Dna, la prova scientifica è stata decisiva“. Meroni ha spiegato che si tratta di un primo passo di un’inchiesta “difficile” e il pm Letizia Ruggeri “è stata fantastica”. Bossetti è stato inoltre condannato a risarcire le parti civili: il giudice ha deciso, come provvisionale, 400mila euro per ciascun genitore di Yara e 150mila euro per ciascuno dei tre fratelli della vittima. Un risarcimento pari a 1,25 milioni di euro. Cifra a cui vanno sommati 18mila euro di spese legali. Claudio Salvagini, avvocato delloperaio, riferendo le prime sensazioni seguite alla condanna pronunciate dal suo assistito, ha riferito che Bossetti ha parlato di “Una mazzata grossissima, avevo fiducia nella giustizia”. Dal canto suo lavvocato Salvagni parla di “Una sentenza già scritta: in 45 udienze, in 60 faldoni, non abbiamo trovato nessuna certezza contro Massimo Bossetti. Non è una sentenza definitiva e una volta lette le motivazioni faremo appello ha aassicurato il legale – Bossetti era molto fiducioso nella giustizia, ora il contraccolpo è forte, ma ha la scorza dura e saprà reagire. Non presenti in aula, Maura e Fulvio, i genitori di Yara, hanno commentato la sentenza dichiarando che “E’ andata come doveva andare, ma questa è e resta una tragedia per tutti che non ci restituisce indietro nostra figlia”. I legali dei Gambirasio riferiscono che i genitori della 13enne hanno accolto l’esito “con la massima serenità, così come con serenità hanno seguito tutta la vicenda”. Dal momento dell’arresto del muratore di Mapello,i Gambirasio “non hanno mai avuto dubbi”, dice l’avvocato Enrico Pelillo.
M.