“Uccidere in nome di Dio è satanico”, ha tenuto a ribadire Papa Francesco stamane, celebrando la messa a Santa Marta davanti alla la comunità cattolica di Rouen, in ricordo dell’omicidio di padre Jacques Hamel, sgozzato nella sua chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. Parlando della storia cristiana costellata di martiri, di cui “il primo è stato Gesù” sulla croce, il Santo Padre ha ricordato che “questa storia si ripete fino a oggi: oggi nella Chiesa ci sono più martiri cristiani dei primi tempi. Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, carcerati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo. In questa storia arriviamo fino a père Jacques: lui fa parte di questa catena di martiri. I cristiani che oggi soffrono nel carcere, con la morte o le torture fanno vedere proprio la crudeltà di questa persecuzione, e questa crudeltà che chiede l’apostasia è satanica. Vorrei che tutte le religioni – ha aggiunto ancora il Vescovo di Roma – dicessero: ’uccidere in nome di Dio è satanico’.Padre Jacques Hamel è stato sgozzato sulla croce, proprio mentre celebrava il sacrificio della croce di Cristo. Uomo buono, mite, di fratellanza, che sempre cercava di fare la pace, è stato assassinato come se fosse un criminale. Questo è il filo satanico della persecuzione. Quest’uomo ha accettato il martirio, e c’è qualcosa che mi fa pensare tanto: in mezzo al momento difficile che viveva, non ha perso la lucidità di accusare e dire chiaramente il nome dell’assassino, ha detto chiaramente ’vattene Satana. Questo esempio di coraggio ha quindi aggiunto Bergoglio concludendo – anche il martirio della propria vita, di svuotare sé stesso per aiutare gli altri, aiuti tutti noi ad andare avanti senza paura.Dobbiamo pregarlo, è un martire e i martiri sono beati. Che ci dia la fratellanza e la pace e anche il coraggio di dire la verità: uccidere in nome di Dio è satanico”.
M.