’’E’ necessaria un’azione energica di contenimento dei costi da parte delle banche. Lammonimento giunge dal capo del dipartimento vigilanza diBankitalia, Carmelo Barbagallo, che non esclude perciò ’’un ripensamento della presenza sul territorio’’ e, alloccorenza ’’non possono essere esclusi interventi sul costo del personale’’. Tempi duri anche per gli istituti di credito: “La Redditività delle banche italiane rimane debole spiega il tecnico di Bankitalia – Nel primo semestre 2016 il Roe dei cinque maggiori gruppi bancari italiani si è quasi dimezzato (3,7%) rispetto allo stesso periodo del 2015 (6,3%). Alla flessione del margine di interesse si è accompagnata anche quella dei ricavi da commissioni”. Barbagallo ribadisce “l’andamento insoddisfacente della redditività” che riflette sia fattori comuni al sistema europeo che fattori specifici della nostra economia, non ultima, la crescita economica inferiore alla media Ue, fino ai “ritardi nell’adeguamento della struttura degli istituti italiano conuna rete di sportelli ancora troppo ampia ed un eccesso di capacità produttiva. Dall’inizio della crisi ad oggi l’ammontare dei crediti deteriorati si è pressoché triplicato’’, sottolinea ancora Barbagallo ’’un elevato stock di crediti deteriorati ha indubbiamente effetti indesiderati. Tuttavia, il fenomeno va inquadrato correttamente’’ sottolinea Barbagallo spiegando che parlare di 360 mld di sofferenze ’’sebbene formalmente corretto è economicamente fuorviante in quanto tale cifra è al lordo delle perdite già spesate nei bilanci degli anni passati: il valore netto era in realtà pari a circa 200 mld a fine 2015’’. Oltretutto, aggiunge, ’’con la ripresa seppur modesta dell’economia il processo di deterioramento della qualità del credito si sta riducendo e ciò sta dando luogo ad un graduale ridimensionamento della consistenza di questi attivi’’.