Unintervista che apre nuovi spiragli in merito al brutale e mortale pestaggio di Alatri, e che meraviglia perché è bastata unintervista (fino ad oggi si è letto davvero poco in merito) per avere le idee più chiare in merito allorribile vicenda: “Io non mi sono mai convinta che sia stata una disgrazia, una cosa sfuggita di mano. Come ci è finito sotto le mani di queste persone?”, afferma Melissa Morganti, la sorella del poveroEmanuele, durante un’intervista a ’Le Iene’. “Io credo che è stata una vendetta”, ha continuato la sorella del 20enne massacrato, facendo riferimento ad una vicenda accaduta qualche mese prima: “Intorno a novembre-dicembre Emanuele mi ha raccontato che era ad Alatri e mi ha detto: ’C’è una ragazza che mi guarda sempre però è fidanzata e io ci ho parlato, mentre ce ne andavamo il fidanzato la stava picchiando e io mi sono messo in mezzo, sono andato a fermarlo, poi sono arrivati i suoi amici e io me ne sono andato mentre lui gridava ’Se torni ad Alatri sei morto’. Nei giorni successivi – ha continuato la ragazza – Emanuele mi diceva ’Lo sai chequello dice a tutti che mi vuole picchiare, io non ci posso andare più ad Alatri’”. A quel punto Giulio Golia, inviato del programma di Italia Uno, ha tenuto a precisare che il ragazzo in questione non era però presente la sera dell’omicidio, in quanto era gli arresti in carcere; ma Melissa ha invece continuato a tenere il punto: “Ci sono foto su Facebook denuncia – in cuicompare il ragazzo in compagnia di uno degli esecutoridi venerdì notte, sono grandi amici e non credo sia stato solo un caso, ci sono troppe cose che non tornano. Le mani degli assassini non sono solo quelle che lo hanno colpito materialmente ha aggiunto ancora la ragazza – Nessuno ha chiamato i carabinieri. Uno dei reati più gravi commessi in quella piazza è l’omissione di soccorso, nessuno ha fatto niente. Perché non parlano? Devono dire la verità, noi vogliamo giustizia e l’avremo”.
M.