Qualora lItalia, sullesempio inglese, opterebbe per luscita dalla Ue, con il ritorno alla valuta nazionale, “provocherebbe, da parte degli investitori internazionali, un immediato deflusso di capitali, tale da mettere gravemente a repentaglio la capacità dellItalia di rifinanziare il terzo debito pubblico del mondo.Italexit sarebbe anche uno choc per lintera eurozona. Ne metterebbe a rischio la sopravvivenza”. E lavvertimento lanciato da Giuseppe Vegas, presidente della Consob, nellambito dellannuale appuntamento con il mercato a Piazza Affari a Milano. Tanto per fare un esempio, il numero uno della Consob ha evidenziato come “La prospettiva della Brexit è per Milano un’ulteriore, straordinaria opportunità, e per sfruttarla bisogna intervenire sulle agevolazioni fiscali. Quindi, raccomandando agli istituti di credito italiani di non affrettarsi a svendere i crediti deteriorati in portafoglio, secondo Vegas ha spiegato che “la ristrutturazione del sistema bancario è resa più difficile dal carico dei crediti deteriorati. Le autorità europee premono per trovare una rapida soluzione. Ma la fretta potrebbe rivelarsi cattiva consigliera. L’impatto dei crediti deteriorati sui bilanci delle banche si riduce quanto più si allunga l’orizzonte temporale della loro gestione. Per gli investitori specializzati l’operazione presenta margini di redditività, che salgono se aumenta la pressione a vendere. Un approccio oculato dovrebbe prevenire il rischio di svendita di questi asset”. Leuro – ha aggiunto nel suo discorso Vegas – avrebbe potuto favorire, anche grazie alleffetto benefico della pressione del vincolo esterno, ladozione di un modello virtuoso di sviluppo per il sistema produttivo italiano. Negli ultimi ventanni il nostro sistema produttivo ha subito unerosione di competitività nellordine del 30% rispetto alla Germania”. E dunque, ha spiegato il presidente della Consob, la moneta unica ha creato un ecosistema in cui lacompetitività può essere difesa e incrementata solo attraverso la leva dellistruzione, dellinnovazione e delle riformedel quadro macroeconomico”. Ma Vegas avverte: “non ci sono scorciatoie facili. Da più parti viene prospettata luscita dalleuro come una pronta soluzione contro i mali che affliggono leconomia nazionale. Lo scenario Italexit metterebbe a repentaglio la stabilità, il buon funzionamento del sistema finanziario e la salvaguardia del mercato”. A tal proposito Vegas ha tenuto a sottolineare limportanza delle riforme lanciate dalla Bce, che hanno permesso ai paesi dellEurozona di poter ampliare la propria competitività e stabilità, in virtù di una politica monetaria ultraespansiva in quanto, ha osservato ancora Vegas, in Europa solo gli interventi di una politica monetaria straordinariamente espansiva, praticata in questi anni dalla Banca centrale europea, hanno potuto controbilanciare gli squilibri intrinseci dell’eurozona. Con le sue scelte, la Bce ha contribuito in modo determinante a scongiurare il rischio di disgregazione dell’area, e ha concesso tempo per attuare le riforme necessarie ad adattarci all’ambiente della moneta unica. Ed attraverso queste misure la Bce “ha ridotto la pressione su quei Paesi, come il nostro, che più di altri avevano bisogno di recuperare terreno sul piano della competitività, della stabilità e della convergenza. Questa opportunità non è stata colta a pieno”.
M.