Una piazza quella dei social, che riflette in qualche modo il clima di odio ed esasperazione che sta accompagnando questi giorni pre-elettorali, costellati di violenti e duri scontri tra gli attivisti delle opposte fazioni politiche. Dunque cè poco spazio ormai per la satira o la pungolatura: ogni gesto o parola vanno attentamente misurate, pena il bailamme. E proprio in una giornata come questa, con il Paese in balia di cortei e manifestazioni, dove la tensione si taglia con un dito, la replica di Giorgia Meloni a Laura Boldrini (che ha video-proposto lo scioglimento delle formazioni neofasciste), ha scatenato gli utenti. La leader di Fdi si è fatta fotografare con in mano un cartello con scritto Radical chic in miniera. In breve tempo la provocazione ha acceso gli animi, fino a trascendere con post, tra i tanti, come: “In miniera ci vada lei e le camicie nere come lei. Ma a testa in giù”. Ma Giorgia, sempre pronta a replicare, non si lascia sfuggire loccasione: “Noto che molti radical chic si sono offesi per questo video. Anche se siete figli di papà vi vogliamo bene lo stesso (però in miniera comunque)”. Inutile stare ad elencare la lunga sequela di botta e risposta, infarcita di offese: “Ma davero davero? te piacerebbe ave’ la statura morale (e fisica) di Laura Boldrini eh? sei una nana rispetto a lei. e vergognate che stai a rincore l’amico tuo Salvini su chi e’ più fascio dell’artro, e lei: “Pronto per la miniera?”. Poi nei confronti della leader di Fdi, una minaccia pesante: “Zio Benito è finito a testa in giù, ma ricordati che la storia si ripete. Ricordati che la storia si ripete’”. E Giorgia che continua a ribattere: “voi minacciate di morte e la fascista sarei io? Divertente soprattutto la parte dove mi accusi di seminare odio, giusto qualche passaggio dopo le tue amorevoli parole a proposito di impiccagioni in piazza”. Insomma un triste siparietto che evidenzia lormai irreparabile scollatura avvenuta tra politici ed elettori.
M.