‘PER ESTRADARE GULEN SERVONO PROVE, NON ACCUSE’, IL SEGRETARIO DI STATO USA SULLA RICHIESTA DELLA TURCHIA DI ESTRADARE L’EX IMAN, SOSPETTATO DI AVER ISPIRATO IL FALLITO GOLPE

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    “Non abbiamo ricevuto alcuna richiesta specifica per l’estradizione di Fethullah Gulen -anche se naturalmente il presidente Recep Tayyip Erdogan nei suoi commenti in pubblico ha chiesto agli Usa di consegnarlo alla Turchia. Ma servono “prove e non accuse”. John Kerry, segretario di Stato Usa, incontrando i giornalisti a Bruxelles spiega la situazione relativa all’ex imam Fethullah Gulen (fondatore del movimento Hizmet), che vive attualmente in Pennsylvania e di cui Erdogan, indicandolo come ispiratore del golpe, ne chiede agli Usa l’estradizione.”Ho chiarito al ministro degli Esteri turco che c’è un processo formale e che una richiesta formale di estradizione deve essere presentata attraverso i canali appropriati – ha illustrato Kerry ai media – Ho esortato il ministro degli Esteri a far sì che, in qualsiasi richiesta ci dovessero inviare, vengano trasmesse delle prove, non delle accuse. Dobbiamo vedere delle prove che reggano agli standard di esame che vigono nei sistemi giuridici in molti Paesi per concedere l’estradizione. Se rispettano quegli standard, non abbiamo alcun interesse a metterci di mezzo al rispetto del trattato che abbiamo con la Turchia sull’estradizione. Ma sottolineo che non abbiamo avuto una richiesta simile. Stiamo saldamente dalla parte della leadership democraticamente eletta in Turchia, come abbiamo già dichiarato. Ma esortiamo anche fermamente il governo turco a mantenere la calma e la stabilità in tutto il Paese ed esortiamo anche il governo turco a mantenere gli standard più elevati di rispetto per le istituzioni democratiche del Paese e per lo Stato di diritto. Sosterremo senz’altro – ha aggiunto il Segretario di stato Usa – la consegna alla giustizia di coloro che hanno perpetrato il fallito colpo di Stato di venerdì notte, ma sottolineiamo che le regole democratiche vanno rispettate. Abbiamo visto con piacere che le operazioni nella base di Incirlik (base aerea ubicata in un quartiere della città di Adana, nell’Anatolia sudorientale, utilizzata per le operazioni in Siria, ndr) sono riprese e siamo tutti determinati a far sì che gli sforzi contro lo Stato Islamico o Daesh non calino nei giorni a venire”. E dopo le frizioni dei giorni scorsi, il premier turco Binali Yildirim ha voluto sottolineare chegli Stati Uniti restano un Paese “amico e partner strategico” della Turchia. Il premier è comunque tornato a chiedere a Washington l’estradizione di Gulen. “Dico agli Usa: è una prova un gruppo che tenta di porre fine alla democrazia in un Paese”.

    M.