“Chiedo all’Italia di aprire un dossier sulle torture che ho subito in Egitto, contro cui ho in procinto di avviare una causa. Inizierò presto a consultarmi con il mio avvocato italiano per sporgere una denuncia in Italia contro gli apparati repressivi egiziani”. Con in tasca la solidarietà di Strasburgo, che vede gli 007 italiani e quelli americani rei di averlo benché rifugiato per poi spedirlo in Egitto, lex imam della moschea milanese Hasan Mustafa Ismail (ormai Abu Omar), annuncia che farà causa agli apparati di sicurezza del suo Paese per le torture subite. “Non avrei mai voluto fare causa contro l’Italia, un Paese che mi ha ospitato e mi ha dato da vivere ha spiegato lex imam all Aki – Adnkronos International – ma il segreto di Stato imposto sul mio caso mi ha spinto a compiere questo passo” . Certo pesa la condanna espressa allItalia dalla Corte europea per i diritti delluomo, anche perché il segreto di Sato imposto dal 2003 al 2013, da ben 4 governi sulla delicata questione: “Il segreto di Stato sul mio caso a favore (dell’ex) direttore dei servizi segreti (allora era Pollari, ndr) e di alcuni esponenti militari mi ha spinto a fare questo passo contro l’Italia e ho vinto. Sono molto felice per la sentenza della Corte europea per i diritti umani. Ed anche se sono state emesse sentenze definitive a mio favore, nessuna è stata ancora attuata”, dice Abu Omar riferendosi ai risarcimenti che gli spetterebbero in base alle precedenti sentenze.
M.