‘NON ERO IO, AMAVO MIO FIGLIO’, IL 25ENNE ACCUSATO DELL’OMICIDIO DEL BIMBO DI 5 ANNI RESTA IN CARCERE

“Ha ammesso le sue responsabilità, dicendo che in quel momento non era in lui, c’è stato come uno sdoppiamento di personalità. Ha detto che negli ultimi tempi soffriva di insonnia, era depresso per aver perso il lavoro, ma voleva bene al figlio e a tutta la famiglia e non c’erano accenni di litigi che potessero far presagire l’accaduto”. Così l’avvocato Raffaele Sebastianelli, legale del 25enne accusato di aver strangolato il figlio di 5 anni, a Cupramontana (Ancona), riferendo all’agenzia di stampa AdnKronos alcuni drammatici passaggi dell’udienza di convalida, avvenuta stamattina. Dunque l’uomo ovviamente resterà in carcere ma, spiega ancora il suo difensore, la richiesta di una perizia “sarà inevitabile”.
M.