‘NON C’HA LE PALLE DI POTERGLIELO DIRE? E ALLORA CHE CAZZO LO FAI A FA’ ’U SINDACO?’, MARRA AL TELEFONO CON UNA CONOSCENTE, PARLANDO DELLA NOMINA DEL FRATELLO DA PARTE DELLA RAGGI

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    Tra le ‘varie’  che continuano ad apparire quotidianamente sulle testate nazionali, oggi ad occupare i lanci delle agenzie,  l’ennesima intercettazione relativa a Raffaele Marra il quale, con una sua conoscente a proposito di Virginia Raggi afferma che “Sta facendo la principessa che… l’hanno fregata!”. Un’intercettazione che la Procura ha depositato negli atti del processo a Marra e all’imprenditore Sergio Scarpellini per concorso in corruzione. In particolare, la conversazione verte sulla nomina del fratello, e Marra aggiunge: “Allora tu dovevi avere il coraggio di dire ’guarda è uno dei più bravi che ci stanno, lo volevo fare Comandante, per non creare un problema l’aggia fatto direttore de’ ‘o Turismo’”. Poi, ancora: ’’Non lo volete al Turismo? Bene, lo riporto al Corpo di Polizia, lo faccio vice-comandante, come lo volevo fare”’. Infine, sempre alludendo al sindaco di Roma: “Non c’ha le palle di poterglielo dire? E allora che cazzo lo fai a fa’ ’u sindaco, scusami?”. Un dialogo quasi surreale che, oltre a porre l’accento sul modo di esprimersi di Marra, in quest’occasione latore di uno slang che mal si addice a un alto funzionario del comune, rende surreali questioni interne a un’amministrazione, quasi che nomine ed incarichi siano più frutto di ‘capricci’ o tornaconti personali, piuttosto che convinte conseguenze di attente selezioni attitudinali o meritocratiche. Ma, è obbligatorio premetterlo, sono solo libere supposizioni legate all’istantaneità di un dialogo che, in quanto privato, può benissimo essere esasperato da una forma di protagonismo e dunque ‘estraneo’ alla reale entità dei fatti.     

    M.