‘NESSUNO MI DICE NULLA, NON MI HANNO FATTO DEL MALE MA INIZIO LO SCIOPERO DELLA FAME’, IL DOCUMENTARISTA GABRIELE DEL GRANDE TELEFONA ALLA MOGLIE DALLA TURCHIA

“I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito ripetuti interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta. Non mi è stato detto che le autorità italiane volevano mettersi in contatto con me. Da stasera entrerò in sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti”. Nel primo pomeriggio il blogger e documentarista italiano Gabriele Del Grande, ha chiamato la moglie dala Turchia, dove è trattenuto dallo scorso 7 aprile. “Sto bene, non mi è stato torto un capello” ha assicurato Gabriele, la cui conversazione è stata poi postata dalla moglie su Fb. “Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano. Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento”.

M.