Nellambito delle cicliche, e naturali, mutazioni che caratterizzano la morfologia delle galassie, pur consci dellinevitabile, che di qui a qualche centinaia di miliardi di anni investirà anche il nostro sistema solare, una notizia come quella diramata oggi dal DailyStar, sollecita più di qualche brivido. Del resto si è sempre parlato delle catastrofi che seguiranno al giorno in cui il sole cesserà di brillare ma, come diceva la famosa canzone di Guccini lanciata dai Nomadi, tanto noi non ci saremo. Invece, stando ad alcune immagini di monitoraggio raccolte qualche settimana fa dalla Nasa, alcuni scienziati hanno lanciato lallerta paventando addirittura limminente arrivo di una nuovaera glaciale. Questo perché per la quarta volta in un anno, le foto mostrano la scomparsa delle macchie solari dalla superficie del Sole, quando normalmente ne è piena. Gli esperti ipotizzano che le conseguenze della loro scomparsa segnerebbero un raffreddamento della stella di fuoco che, tradotto sui nostri parametri climatici equivale a un grande gelo. Secondo SpaceWeather, l’attività delle macchie solari è come un pendolo, oscilla avanti e indietro all’interno di un periodo di 11 o 12 anni. Ma gli esperti dicono che l’attività solare stia diminuendo più rapidamente rispetto a qualsiasi altro momento nel corso degli ultimi 10mila anni e cheil punto minimo si potrebbe raggiungere nel 2019, con l’avvento di una mini era glaciale. Ma non è nuovo questo fenomeno, già osservato nel corso del 15esimo secolo, fase conosciuta comeminimo di Maunder, un periodo caratterizzato da un’attività solare molto scarsa, durante la quale il numero di macchie solari divenne estremamente basso. Il minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta piccola era glaciale, durante la quale l’Europa e il Nord America subirono inverni estremamente freddi. “Se la storia insegna qualcosa, è giusto affermare che l’attività solare debole per un periodo prolungato di tempo può avere un impatto sul raffreddamento sulle temperature globali nella troposfera, che è lo strato dell’atmosfera terrestre dove tutti noi viviamo”, ha tenuto ad affermare il meteorologo inglese Paul Dorian, avvertendo che il forte calo dell’attività solare potrebbe essere il segnale dell’arrivo di un’altra era glaciale. A suffragio delle sue affermazioni, anche la ricerca della professoressa Valentina Zharkov della Northumbria University, la quale ha suggerito che una simile ondata di freddo potrebbe colpire la Terratra il 2020 e il 2050. “Sono assolutamente fiduciosa nella nostra ricerca – ha affermato lesperta – ha buon background matematico e dati affidabili. In realtà, i nostri risultati possono essere ottenuti da qualsiasi ricercatore e dati simili sono disponibili in molti osservatori solari”. Nel dubbio sarebbe forse il caso di munirci di piumoni e caloriferi eventualmente da tramandare poi ai nostri nipoti!
M.