‘MIGRANTI E RIFUGIATI CHE NON POTEVANO PAGARSI IL BARCONE PER L’ITALIA, VENIVANO UCCISI ED I LORO ORGANI VENDUTI’. L’INDAGINE CHOC DELLA PROCURA DI PALERMO: 38 ARRESTI

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    Una notizia choc, ripugnante, che getta ulteriore schifo nella vicenda che pone i trafficanti di esseri umani al centro delle cronache: quanti, tra i migranti ed i rifugiati  che non avevano i soldiper pagarsi il barcone ancorato sulle coste libiche,  “veniva ucciso, gli venivanoprelevati gli organiche poi venivano venduti ad alcuni mercanti d’organi egiziani”. In molti casi, ma è tutto da confermare, il macabro traffico avrebbe riguardato anche bambini ed adolescenti. E non sono ‘leggende’ frutto di campagne tese ad inasprire i metodi e le modalità di vigilanza sull’odioso fenomeno, ma testimonianze emerse dall’operazione emessa dalla Procura di Palermo, denominata ’Glauco 3’, attraverso la quale, dalle prime ore di oggi, gli agenti hanno fermato  38 personein diverse città d’Italia. Frutto di questa complessa ricostruzione, le indagini seguite alla precedente operazione (‘Glauco 2’), a seguito della quale uno dei protagonisti ha deciso di collaborare con gli inquirenti. Il racconto del trafficante eritreo ha indirizzato le indagini, coordinate dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Annamaria Picozzi. Gli agenti delle Squadre Mobili di Palermo ed Agrigento e del Servizio Centrale Operativo, spiegano che “è stata ricostruita la struttura organizzativa di unpericoloso network criminalee sono stati individuatiingenti flussi di denaro, provento deltraffico di migranti. E’ stata individuata la centrale delle transazioni finanziarie effettuate tramite“hawala”in un esercizio commerciale ubicato a Roma, dove, lo scorso 13 giugno, sono stati sequestrati 526.000 euro e 25.000 dollari in contanti, oltre ad un libro mastro, riportante nominativi di cittadini stranieri ed utenze di riferimento”. Attraverso le certosine indagini sono state appurate  ed  evidenziate “diverse modalità utilizzate dal sodalizio per far arrivare i migranti sul territorio nazionale, non solo via mare, ma anche tramitefalsi ricongiungimenti familiari”. Allo scopo di incrementare gli enormi flussi di denaro che ruotavano intorno a questa spietata organizzazione, venivano infatti inscenati anchefinti matrimonicon cittadini compiacenti che permettevano ai trafficanti di uomini di fare arrivare i migranti dal centro Africa fino al Nord Europa. I principali indagati “gestivano anche una fiorente attività di traffico internazionale di stupefacente del tipocatha o qat, droga importata dall’Etiopia, inserita per la legislazione italiana tra le droghe pesanti”. Gli individui fermati oggi sono stati incriminati per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria, nonché di associazione per delinquere finalizzata altraffico internazionale di stupefacenti, tutti aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio criminoso.

    M.