“Abbiamo tenuto con coerenza la nostra linea; abbiamo confermato la nostra riserva sull’adozione della revisione del bilancio multiannuale, che senza l’accordo dell’Italia non può essere adottato perché richiede l’unanimità”. Come ha annunciato oggi poco prima della riunione del Gac (General Affairs Council), ) il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, Sandro Gozi, il nostro paese ha posto la riserva, bloccandola, la revisione di medio termine del bilancio multiannuale dell’Ue nel Consiglio Affari Generali, la cui adozione richiede l’unanimità, dato che giudica insufficienti le risorse allocate a fronte di priorità indicate a livello politico, come la lotta alla disoccupazione giovanile e la sicurezza. “Lo abbiamo fatto ha poi aggiunto Gozi – perché riteniamo che sia una proposta su cui dobbiamo avere ancora molte garanzie sull’aumento delle risorse a favore delle nostre priorità. Penso alla sicurezza, penso alle risorse per i giovani, che sia lotta alla disoccupazione giovanile o Erasmus, penso a programmi di successo come Horizon 2020. Non possiamo assolutamente accettare delle riduzioni su questo, e quindi non ritenevamo, su questo e sulla flessibilità del bilancio dell’Ue, cioè la capacità maggiore di reagire alle crisi, non ritenevamo che si fosse ancora arrivati ad un compromesso accettabile. Quindi dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei – ancora abbiamo confermato che l’Italia si oppone al riesame del bilancio multiannuale. Oggi non era una votazione formale, quindi non abbiamo posto il veto ma la nostra riserva. Stiamo parlando della revisione di medio periodo del bilancio multinannuale: io spero che l’opposizione dell’Italia spinga l’Europa a essere coerente con se stessa, a mettere i soldi dove mette le parole. In questi mesi l’Europa ha parlato di fare di più sulla sicurezza, sulla disoccupazione giovanile e di diventare meno burocratica e tecnocratica. Parlare di priorità politiche senza poi mettere risorse adeguate ha poi concluso Gozi – è un esercizio che non possiamo più sostenere”. Uniniziativa, quella italiana, commentata dal premier Renzi che ha dichiarato: “La riserva di oggi è l’anticamera del veto”, in quanto il bilancio è stato deciso dal governo Monti ed è “negativo per l’Italia: noi mettiamo nella cassaforte Ue 20 miliardi e ne prendiamo indietro 12. C’è un criterio di solidarietà europeo. Ma se alcuni Paesi europei fanno i furbi, in particolare modo sull’immigrazione, noi quando si tratterà di discutere il nuovo bilancio Ue siamo pronti a mettere il veto. Quella di oggi è una riserva. Non ho alcuna riserva verso l’ideale europeo – ha aggiunto ancora il presidente del Consiglio – Ma l’Europa deve provare ad avere uno sguardo ampio sul mondo, non può essere quella dell’egoismo e dei muri, con un atteggiamento anti-italiano sulla questione migratoria. Non possiamo fare la figura di quelli che si fanno prendere in giro né possiamo non dare risposte a quelli che muoiono nel Mediterraneo o lasciare la Sicilia da sola”. Dal canto suo, durante la conferenza stampa alla fine del Consiglio Affari Generali di oggi a Bruxelles Ivan Korcok, sottosegretario slovacco per gli Affari Esteri ed Europei ha commentato che “La posizione dell’Italia sul bilancio multiannuale Ue viene assolutamente rispettata, ma nello stesso tempo la presidenza può andare avanti. E soprattutto l’Italia ha esplicitamente sostenuto l’approccio della presidenza per quanto riguarda il bilancio 2017; non bisogna dimenticare che siamo in una procedura di conciliazione (la fase finale della procedura legislativa ordinaria nell’Ue, ndr). E’ estremamente importante – ha aggiunto Korcok – che abbiamo un largo consenso e possiamo andare avanti, rispettando le posizioni dell’Italia e del Regno Unito. E per ciò che concerne il nostro paese, Korcok ha osservato, “abbiamo un accordo di massima sugli elementi che permettono alla presidenza del Consiglio di informare il Parlamento Europeo sugli elementi principali che hanno il sostegno del Consiglio quando si tratta della necessità di mobilitare risorse addizionali. Sottolineo che abbiamo 6 mld di euro di risorse addizionali mobilitate: se troviamo un accordo su questo, penso che sarebbe una buona notizia per i cittadini europei, perché il Consiglio sta chiaramente collegando le risorse alle priorità e alle sfide che stiamo affrontando. Nello stesso tempo – ha continuato Korcok – c’è flessibilità e questo era uno degli obiettivi principali nella revisione delle prospettive finanziarie. Naturalmente, dobbiamo rispettare il fatto che all’Italia serve più tempo, ma nello stesso tempo la presidenza ha ora una posizione nel Consiglio per cui noi possiamo entrare nel processo. Non va dimenticato che il processo non è finito: stiamo passando al prossimo stadio, che è lavorare attivamente con l’Europarlamento in modo che possa esprimere il suo consenso alla fine, poi il Consiglio tornerà per l’adozione finale”.
M.