Intervenendo stamane all’inaugurazione della mostra Bambini. Storie di viaggio e di speranza, ospitata a Montecitorio, commentando i principi che dovrebbero disciplinare le regole dellaccoglienza dei profughi, il presidente della camera ha osservatoto che: “L’integrazione dei rifugiati e dei migranti – ha dichiarato Boldrini – non avviene con la bacchetta magica. Il governo ha fatto un piano sul quale mi trovo d’accordo. Integrare vuol dire offrire gli strumenti necessari e, per fare questo, devono essere stanziati dei fondi adeguati, cosa che nel piano del governo non è quantificata. La Germania ha detto la Boldrini – che ha accolto un milione e mezzo di rifugiati e investirà 20 mld l’anno per 5 anni. Investire sull’integrazione è necessario per garantire la coesione sociale è un passaggio indispensabile. Anche quest’anno sono morte 2654 persone, ma accanto a queste ci sono i dispersi in mare, poi i naufragi, di cui non si sa nulla. Naufragi che non abbiamo visto. Sguarnendo il Mediterraneo di imbarcazioni e di persone che si adoperano per salvare vite umane, si rischia di non vederle le tragedie e allora, se non le vediamo, stiamo tutti meglio. Non muore più nessuno nel Mediterraneo ma la realtà è un’altra: le morti continuano ma nessuno ce lo viene e dire. Gli sbarchi – ha aggiunto il presidente della Camera – sono diminuiti ma non basta tenere lontani i migranti per risolvere il problema. Io credo che l’Europa dovrebbe farsi delle domande e chiedersi perché i migranti non arrivano più dall’Eritrea, dalla Somalia, dalla Nigeria, dalla Siria, dal Niger o dal Gambia? I problemi sono stati risolti? Non ci sono più la guerra, la repressione, le violenze? Non è così, a me non risulta. Impedire alle persone di arrivare non può essere la soluzione del problema, il problema va affrontato alla radice, non basta trattenere le persone. Finché non verranno rimosse le cause – e parlo di forniture di acqua potabile, sanità, scuole e insegnamento – di queste migrazioni non potremo dire che il problema è stato risolto. Questo è lo sviluppo umano di cui c’è bisogno, non è consentire a qualche grande azienda di poter fare affari, grazie al costo del lavoro molto basso. Per questo bisogna fare un grande piano di investimenti in Africa e poi negoziare con serietà e impegno per far cessare decine di conflitto di cui non si parla… Congo, Sud Sud, Darfur. Conflitti che generano emigrazione. Il diritto d’asilo è fondamentale- ha quindi concluso la Boldrini – diritti che sono parte integrante della nostra civiltà. Ci sono Paesi che non hanno ancora ben capito che far parte della Ue, non significa solo prendere i fondi strutturale ma anche sobbarcarsi degli obblighi”.
M.