‘LE LEGGI NON SI CAMBIANO PER EVITARE I REFERENDUM PERCHÉ IL REFERENDUM È UN ATTO DI DEMOCRAZIA’, IL MINISTRO POLETTI SULLA SENTENZA DELLA CONSULTA SUI QUESITI REFERENDARI

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     “Le leggi non si cambiano per evitare i referendum perché il referendum è un atto di democrazia. Le leggi eventualmente si cambiano se si reputano che siano sbagliate, che vanno cambiate e migliorate”. Così, intervenendo ai microfoni Radio anch’io su Rai Radio Uno, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a proposito della sentenza della Consulta sui quesiti referendari proposti dalla Cgil. “Ivoucher – ha spiegato Poletti – lo abbiamo detto da molti mesi, sono uno strumento che ha una finalità di intervenire sul lavoro accessorio, e nel tempo c’è stato un uso distorto. Noi riteniamo necessario intervenire per riportarlo alle sue ragioni originali”. Sulla bocciatura della Corte sull’art.18 Poletti ha aggiunto: “Non credo che si possa parlare di vittoria o di sconfitta. Io penso che la legge di riforma del mercato del lavoro che abbiamo fatto sia una buona legge apprezzata a livello internazionale perché ha prodotto esiti importanti, perché gli investimenti nel nostro Paese sono aumentati in maniera significativa in questi anni, perché ha dato chiarezza alle regole del rapporto di lavoro, poi la Cgil è un’organizzazione grande e importante, fa le proprie valutazioni”,  ha dichiarato commentando il fatto che il sindacato guidato da Susanna Camusso stia valutando l’ipotesi di ricorrere alla Corte europea. Noi non stiamo immaginando di fare maquillage per evitare il voto”, ha poi voluto sottolineare Poletti, replicando  alla polemica sollevata da Sinistra italiana. “La nostra volontà di intervenire sui voucher non c’entra nulla con il fatto che si voti o meno, ma per avere una buona legge”.

    M.