Nellambito della missione annuale dei suoi tecnici, traendo le conclusioni il Fondo Monetario Internazionale illustra che “Laripresa dell’Eurozona ha preso slanciograzie a un circolo virtuoso di consumi privati e creazione di lavoro,ma i paesi con un elevato debito pubblico, dall’Italia al Portogallo, ma anche la Francia, dovrebbero sfruttare la finestra di opportunità ancora offerta dalle politiche monetarie accomodanti” varate dalla Bceper andare avanti sulla strada del consolidamento e delle riforme strutturali. Per quel che riguarda in particolare lItalia, l’Fmi ribadisce la propria convinzione circa lurgenza di dover varare “ulteriori riforme nel mercato del lavoro e in quello dei prodotti e dei servizi, per mantenere la crescita della produttività oltre a quella dei salari”. Questo perché essendo il nostro un Paese ad alto debito, è ovviamente avvertita sugli eventuali differenziali in crescita sui propri titoli, mel momento in cui la politica monetaria accomodante verrà ridotta (benché attualmente la Bce è convinta a mantenere questa linea). In generale l’Eurozona, che registra la minore divergenza nei tassi di crescita fra i suoi paesi membri dall’introduzione dell’euro aggiunge ancora il Fondo Monetario – ha una “eccellente opportunità di approfondire l’Unione Economica e Monetaria”. Quindi, alludendo tra le righe allItalia, sul fronte bancario, l’Fmi precisa che in alcuni paesi i passi in avanti compiuti nella riduzione dei prestiti non performanti sono stati lenti e la qualità degli asset, pone una sfida a livello europeo, ma conclude – gli interventi sul fronte della vigilanza sono incoraggianti”.