‘LA NATO? E’ UN’ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA, COINVOLTA DA SEMPRE IN ATTIVITÀ MIRATE CONTRO LA TURCHIA’, LE DICHIARAZIONI CHOC DI UN DEPUTATO DELL’AKP

Se il neo Presidente degli Stati Uniti, Donald trump, ha annunciato che si batterà per una ‘revisione’ del ruolo della Nato, c’è chi la vede molto peggio di lui. E’ il caso di Samil Tayyar, deputato turco del partito Giustizia e Sviluppo (Akp)del distretto di Gaziantep, che nel coro di un’intervista con il quotidiano filo-governativo Milat, ha definito l’Alleanza” un’organizzazione terroristica, diventata una struttura che minaccia la Turchia”. Il deputato, addirittura collega di partito del presidente Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che, fin dalla sua creazione, “la Nato è sempre stata coinvolta in attività mirate contro la Turchia. Il Paese, è stato soggetto a colpi di Stato da quando si è unito alla Nato. La Nato è sempre stata responsabile di azioni sporche e sanguinose nel Paese- ha aggiunto Tayyar – Il colpo di Stato militare del 1960 è stato organizzato dagli inglesi, il colpo di Stato del 1971 è stato organizzato dalla Cia e il colpo di Stato del 1980 è stato organizzato dalla Nato. Nel nuovo piano della Nato, una Turchia con Erdogan non dovrebbe esistere. La Nato – ha aggiunto ancora il deputato -è diventata una minaccia e sta diffondendo organizzazioni terroristiche nella regione. Puoi designare la Nato insieme a Daesh (acronimo in lingua araba del sedicente Stato islamico, ndr) il Pkk (il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, ndr) e Feto (l’organizzazione che fa capo al predicatore Fethullah Gulen accusata del golpe, ndr)”. Il deputato ha quindi ipotizzato che la Turchia possa chiudere “per precauzione” la base aerea di Incirlik, situata nella provincia meridionale di Adana e usata dai jet della Nato per eseguire raid contro Daesh. Cigliegina sulla torta, Tayyar ha infine sottolineato che Ankara “potrebbe aprire una nuova pagina” nelle sue relazioni con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump, ma ha messo in guardia dal fatto che la Turchia potrebbe ridurre le relazioni con Washington e ritirarsi dalla Nato se la nuova Amministrazione non soddisferà alcune richieste come “l’estradizione del predicatore Gulen e l’interruzione del sostegno alle organizzazioni terroristiche in Siria”, in particolare alle milizie curde delle Ypg.

M.