“Mi auguro si leggerà un po’ meno sulla stampa che la revisione della spesa non si è mai fatta o si è fatta male. Qualcuno continuerà a dirlo ma spero che ascoltando quel che di buono si è fatto sotto la guida di Gutgeld qualcun altro ci penserà due volte”. Il ministro dellEconomia commenta così, non senza polemiche, quelli che lui definisce risultati tangibili, rispetto alla presentazione sui risparmi della spesa pubblica, illustrata stamane dal commissario alla spending review,Yoram Gutgeld,alla Camera. Osservazioni, quelle di Gutgeld, relative ai capitoli di spesa eliminati – o ridotti nellarco temporale 2014-17 che, in questultimo anno ammontano a 29,9 mld di euro: il che significa, al netto del costo del personale, di un taglio pari al 18% della spesa corrente. E in vista delle elezioni, il commissario alla spending review ricorda che occorre agore perché, “ci vuole tempo per cambiare i processi, le organizzazioni, i meccanismi operativi e siccome questa legislatura va verso la chiusura mi permetto di lanciare un appello alle forze politiche, ai partiti e al governo che verrà di non mollare la presa sullaspending review. La destinazione di tale risorse, hanno diversi obiettivi come La riduzione del deficit dal 3% del 2013 al 2,4% del pil nel 2016, la riduzione della pressione fiscale dal 43,6% nel 2013 al 42,3% e il finanziamento dei servizi pubblici essenziali per oltre 20 mld di euro. E per il 2018 i risparmi dovrebbero salire a 31,5 mld. Sollecitazioni che Padoan commenta spiegando che “C’è un impegno non solo a usare meno risorse ma a usarle meglio. Questa è la politica economica, la politica di bilancio, fare delle scelte e prendersi delle responsabilità. La politica economica e l’amministrazione devono lavorare insieme e i risultati si vedono”, ed in un tal contesta, aggiunge ancora il ministro, una domanda pubblica di buona qualità sia strumento essenziale per la crescita. La spending review è un pezzo della riforma strutturale della pubblica amministrazione”, osserva infine Padoan ribadendo “la grandissima professionalità e qualità del personale della pubblica amministrazione in tutte sue ramificazioni, che permette alle riforme di tradursi in fatti e comportamenti”.
M.