L’Unione Europea e gli Stati Unitinon devono dare consigli alla Turchia, bensì “occuparsi degli affari loro”. Così, senza usare troppi sofismi, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan ha commentato con i media i timori espressi dall’Occidente per le dure e continue epurazioni seguite al tantato golpe del 15 luglio. Basti pensare che ieri Efkan Ala, ministro dell’Interno turco, ha annunciato che sono state arrestate 18.044 persone dal fallito colpo di Stato e che per 9.677 di loro è stata confermata la misura del carcere. Parliamo di arresti che hanno investito trasversalmente ogni ordine professionale e qualsiasi condizione sociale. “Alcune persone ci danno consigli ha dichiarato Erdogan ai media turchi – Dicono che sono preoccupate. Fatevi gli affari vostri! Guardate le vostre azioni. Non una singola persona ha sottolineato alludendo agli agenti caudti nel corso del golpe – ci ha fatto le condoglianze né dall’Unione Europea né dall’Occidente e poi dicono che ’Erdogan è così arrabbiato. Questi Paesi o leader che non sono preoccupati della democrazia della Turchia, delle vite della nostra gente – mentre lo sono molto del destino dei golpisti -non possono essere nostri amici”. Il presidente ha poi annunciato, come prova di buona volontà, aver ritirato, centinaia di cause legali avviate contro chi lo avrebbe insultato. Nel frattempo però nel paese la situazione non è poi così tranquilla e controllata come si vorrebbe lasciar intendere: come ha infatti riferito l’agenzia di stampa Dogan, ieri nel sud-est della Turchia otto soldati turchi e 35 miliziani del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) sono morti in una nuova ondata di scontri. Secondo da quanto denunciato da fonti interne all’esercito, nella notte i miliziani avrebbero assaltato un checkpoint dell’esercito su una strada vicino Cukurca. In realtà intorno allaccaduto vi sono diverse e differenti versioni che addirittura ribalterebbero il numero delle vittime di ciascuna fazione. Questo tanto per dare idea di come sia complicato fare informazione in certi posti
M.