“La partecipazione e linformazione sono necessarie per arrivare al voto con la testa ben messa e non di pancia. Allinterno del mondo cattolico e della Chiesa non mi scandalizzano le posizioni diversificate sul Sì o sul No, soprattutto se queste opinioni sono frutto di considerazioni prese in maniera consapevole, non per interessi di bottega o di parte ma frutto di un dibattito e di una dialettica”. Così, nel corso di un passaggio dellintervento del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, nel corso del programma intitolato al referendum, che sarà trasmesso domani alle 22.45 Tv2000. “Mi dispiacerebbe se la gente rimanesse ai margini, considerata limportanza della posta in gioco e la necessità del Paese di muoversi, prendere decisioni e darsi un impegno particolare: non mi piacerebbe che la posizione fosse poco razionale aggiunge ancora il monsignore – Non ho deciso cosa votare, ma mi sto informando. Il clima sociale che si avverte oggi è quello sentito dalla gente: da una parte una stanchezza per tutto ciò che è ripetitività e poca vitalità e dallaltra la possibilità di poter guardare avanti con più speranza e decisione. Il giorno dopo il voto, mi piacerebbe vedere un Paese che di fronte a un appuntamento come questo si presentasse più unito, non perché appiattito su posizioni preconcette ma perché desideroso di fare qualcosa di bello e nuovo per questa nostra Italia”. Il segretario generale della Cei condivide e rilancia la posizione e linvito ribaditi dal cardinale Angelo Bagnasco presidente della Conferenza Episcopale italiana: “Come Chiesa italiana, non ci piace una politica che sia fatta solo di rivalse, interessi di bottega e realtà poco partecipate. Per cui è necessario, prima di tutto, tornare a invitare le persone a esercitare il proprio impegno a vivere questo diritto e dovere di partecipazione allappuntamento referendario. Un altro impegno molto importante è quello di informarsi”.