“E unasfida globaleche richiede risposte globali” quella che riguarda limmigrazione. Un concetto che racchiude i lavori di questo G7 giapponese, che incoraggia tutti i Paesi coinvolti da questo drammatico fenomeno ad “aumentare l’assistenza globale ai rifugiati e l’ospitalità. Il numero di migranti, richiedenti asilo, rifugiati è al più alto livello dalla seconda Guerra mondiale”, indicano i verbali di fine lavori dove, in primis, prevale un forte richiamo al “pieno rispetto dei diritti umani”. Quello delle migrazioni si è detto in questo G7 è un fenomeno con molte facce, che richiede uno sforzo per la prevenzione dei conflitti, e la costruzione della pace dopo i conflitti”, non ultimo, urge un forte impegno per concorrere alla “riduzione della povertà”. Serve, tra l’altro, un “aumento dell’assistenza globale e del sostegno allo sviluppo sociale e economico dei Paesi di origine”, con una “speciale attenzione a Africa, Medio oriente e Paesi vicini di origine e transito”. Il G7, tra l’altro, invoca “l’adozione diuna strategia di lungo termine” e sostiene “l’impegno e per assistere i Paesi che sono frontline”. “Lacrescita globale resta moderatae sotto il potenziale, mentre rimangono i rischi di una crescita debole”, si legge nelle conclusioni del G7, in cui si sottolinea che “la crescita globale è unapriorità urgente”. L’obiettivo dei grandi è “un modello di crescita forte, sostenibile e bilanciato”. Nel documento finale si sottolinea: “Reiteriamo i nostri sforzi per utilizzare ogni strumento, di politica monetaria, fiscale e strutturale, individuale o collettiva, per sostenere la domanda globale” e “continua ogni sforzo per un percorso sostenibile per quel che riguarda il debito”. Il G7 è determinato a “implementare strategie fiscali per sostenere la crescita, creare lavoro”. Tra l’altro, nella sezione economica delle conclusioni, c’e’ un accenno alla Brexit: “L’uscita dell’Uk dalla Ue sarebbe un serio rischio per la crescita, può invertire la tendenza dei mercati globali, degli investimenti e del lavoro che questi hanno creato”. “Forte condanna” viene espressa dal G7 nella sezione delle conclusioni del vertice dedicata al terrorismo. “Prendiamo nota, con grave preoccupazione, dell’aumento del numero diattacchi terroristici”, si legge nel documento finale in cui si spiega che “è essenziale uno sforzo collettivo e coordinatoper combattere questa urgente e globale minaccia sulla sicurezza”. Il G7 sollecita dunque a “lavorare insieme per prevenire il movimento di fighters, materiale e equipaggiamento” e sottolinea come “lo sforzo per contenere il finanziamento dei terroristi è dichiarato”. Così come l’obiettivo di “ridurre l’accesso di gruppi terroristici a fonti di finanziamento”. Nel capitolo dedicato allaLibiasi legge: “Lavoriamo a stretto contatto con il governo di unità nazionale al fine dilegittimare il governo libicoe offriamo supporto per restituire la pace, la sicurezza e la prosperita’”. “Rimaniamo profondamente preoccupati per la minaccia terroristica, il traffico di armi e migranti in Libia”, sottolinea tra l’altro il documento. Il G7 resta “fermamente convinto che ilconflitto in Ucrainapossa risolversi solo pervia diplomaticae nel pieno rispetto del diritto internazionale”, si legge poi nelle conclusioni del G7 in cui si torna a “condannare l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia” riaffermando “la scelta del non riconoscimento e delle sanzioni”. Il G7, tra l’altro, conferma che “ladurata delle sanzionisarà fino a quando la Russia non si conformerà completamente agli accordi presi a Minsk, nel rispetto della sovranità dell’Ucraina. Le sanzioni possono essere ritirate se la Russia darà risposta alle nostre preoccupazioni”. “In ogni caso, siamo anche pronti a a prendere misure più restrittive nei confronti della Russia nel caso in cui non prenderà quelle misure che qui si richiedono”, si legge sempre nel documento finale.