La violenta ondata di fiamme che hanno letteralmente divorato migliaia di ettari in Sicilia (causando enormi danni anche ad abitazioni ed attività commerciali e, soprattutto, anche a strutture turistiche), avrebbe unorigine dolosa. In questi due giorni infernali, spiega il presidente della Regione, Rosario Crocetta “sono andati bruciati 5.626 ettari di superficie, di cui 3.748 ettari bosco e 1.878 di superficie destinata a macchia mediterranea. Bisogna fare una operazione verità sugli incendi, perché bisogna conoscere bene tutti i dati su quanto accaduto in questi giorni in Sicilia. E’ assurdo dire cosa si poteva fare e cosa non si è fatto – ha sottolineato – Quest’anno il servizio antincendio è partito in tempo, il 15 giugno. Non abbiamo avuto ritardi. O partiamo dai dati o non abbiamo una visione vera di questa vicenda drammatica. C’è stato un danno d’immagine alla Sicilia tutta ha quindi concluso il presidente della Regione siciliana – L’isola è stata vittima di un massacro”. Come dicevamo, la Procura di Termini Imerese (Palermo) ha aperto un’inchiesta per incendio doloso contro ignoti. I magistrati hanno ricevuto ieri pomeriggio l’informativa del Commissariato di Cefalù, in cui viene fatto un quadro sulle decine di focolai divampati quasi in contemporanea nei territori delle Madonie, da Cefalù a Gratteri, le zone più colpite, fino a Collesano. Dalla Procura fanno sapere che si tratta di una “informativa preliminare”, ora, come chiesto dallo stesso ministro dellInterno, Alfano, i magistrati faranno ulteriori accertamenti per capire se effettivamente dietro i roghi ci sia la mano criminale dell’uomo.
M.