“Risponderemo alle efferate sanzioni e pressioni degli Stati Uniti con il nostro personale modo di passare alla controffensiva e gli Stati Uniti dovranno essere considerati totalmente responsabili per le catastrofiche conseguenze che ne deriveranno”. Lagenzia di stampa del regime nordcoreano, Kcna, ha riportato le dichiarazioni del ministero degli Esteri circa leventuale “controffensiva dalle conseguenze catastrofiche” da intraprendere nel caso di nuove sanzioni contro Pyongyang. La responsabilità di uneventuale escalation, prosegue il ministero, è degli Stati Uniti, divenuti più “incoscienti” con lavvento di Donald Trump, le cui politiche non lasciano alla Corea del nord “altra scelta se non raddoppiare i nostri sforzi per rafforzare la potenza nucleare dello Stato. Gli Stati Uniti non dovrebbero dimenticare neanche per un attimo la presenza della Repubblica democratica popolare coreana, potenza nucleare a tutti gli effetti in possesso di ICBM, bomba atomica e bomba a idrogeno”. Ma dopo la risoluzione dellOnu in risposta al recente catastrofico test missilistico nordcoreano, le sanzioni nei confronti del regime di Kim trovano daccordo numerosi stati lontani, soprattutto lEuropa. Dopo un colloquio telefonico infatti, il premier giapponese Shinzo Abe e la cancelliera tedesca Angela Merkel, hanno convenuto sullurgenza di inasprire ulteriormente le sanzioni nei confronti di Pyongyang. La cancelliera ha infatti sottolineato che questo sesto test nucleare rappresenta una minaccia “non solo per il Giappone me per il mondo intero”. Sia la Merkel che Abe hanno poi precisato limportanza del ruolo che Cina e Russia possono esercitare a proposito della gestione del programma nucleare e missilistico della Corea del nord.
M.