Dopo quanto stabilito oggi dal tribunale di primo grado della Corte di giustizia europea, giunge finalmente a un epilogo linfinita saga che contrapponeva la Chiesa al fisco. Ebbene: il Vaticano non dovrà rimborsare lo Stato Italiano, per l’Ici non versata tra il 2008 e il 2012. Il tutto è nato nel 2012 quando la Commissione Ue condannò l’Italia per aiuti di Stato in favore degli enti ecclesiastici, che beneficiavano l’esenzione Ici anche sugli immobili commerciali (come ospedali e scuole). Nacque così filone sulla tassazione degli immobili a livello europeo. Ma già allora Bruxelles non condannò il Vaticano a dover rimborsare l’erario, e il contenzioso venne chiuso. Ma Carlo Pontesilli, il fiscalista che insieme all’ex deputato del partito Radicale, Maurizio Turco, presentò il ricorso presso la Corte di giustizia europea, per chiedere il rimborso dell’imposta non versata, non ci sta e ritiene quella di oggi una decisione ’’ingiusta’’. Anche segretario dell’associazione Anticlericale.net, nel corso di un’intervista con Radio radicale, il fiscalista ha ammonito che ’’ci sono gli estremi per proseguire la battaglia giuridica. Valuteremo se fare appello’’. Poi Pontesilli ha aggiunto che il recupero delle somme perdute, una volta riconosciuto l’aiuto di Stato, c’è ’sempre’’. Tutta la storia dell’Ici ’’sorprende’’ e il fatto che la Corte ’’abbia ritenuto ammissibile questa nostra richiesta è strepitoso’’. Ma ha fatto un passo indietro rispetto alla decisione della Commissione, stabilendo che l’esenzione Ici sugli immobili ecclesiastici non era un aiuto di Stato. ’Pensare a qualche manina, qualche pressione politica per arrivare a questa decisione non possiamo non farlo però ci piace immaginare che ancora in corte europea trionfi solo il diritto’’. Annunciando un probabile ricorso alla Corte superiore, il fiscalista commenta che è una vicenda che ’’merita un passo successivo’’.