‘IL MODELLO ALLA TEDESCA? NON LO VOLEVAMO, MA ABBIAMO PERSO IL REFERENDUM. ALFANO? HA PAURA DI NON ENTRARE IN PARLAMENTO’, RENZI DA VESPA: ‘IL VOTO? ANCHE AD OTTOBRE’

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    E’ in fiume in piena Matteo Renzi che, dalla poltrona di ‘Porta a porta’, incalzato da Bruno Vespa, non si sottrae a una ‘vasta panoramica’ di pareri e commenti in merito all’intricata situazione politico-economica. Ovviamente, alla luce dell’intesa mancata, il ‘primo sassolino’ è riservato ad Angelino Alfano: “Se dopoanni che sei stato al governo, hai fatto il ministro, tutto,non riesci a prendere il 5% del voto degli italianinon possiamo fermare tutto per dare un potere di veto a qualcuno. Credo che Alfano, che viene dal Ppe, non può che accettare questa legge, è quella Merkel.  “Io ho l’impressione che è più la paura loro di non entrare in Parlamento – afferma il segretario del Pd – Alfano parla di conto salato per l’Italia? Ma di che parliamo?” (Commenti ai quali è poi subito seguita la replica del ministro degli Esteri: “Renzi insulta, ma sfugge alla domanda cruciale:fa cadere anche il governo Gentiloni oppure no?”). Poi Renzi affronta il nodo della legge elettorale ed il cosiddetto ‘modello alla tedesca’: “è un passo indietro. Noi non volevamo questo modello ma uno più semplice. Ma abbiamo perso il referendum. Ora si va a capo. Io non ero ottimista, ma è capitato che Berlusconi, Salvini, Grillo e Fratoianni hanno detto: se chiudete sul sistema tedesco noi ci stiamo. Non era questa la nostra prima scelta, ma c’è un fatto di responsabilità”. La data delle  Elezioni: “Si può votare a settembre o ottobre?Teoricamente sì, tanto è vero che la Germania vota il 24 settembre e l’Austria l’8 ottobre. Vedo qualcuno che dice, votare è un pericolo, tesi suggestiva. Se si vota a ottobre, la legge di bilancio la fa il nuovo governo, se si fa in tempo.Se no un governo c’è sempre, perché se non c’è una maggioranza resta il governo che c’è ora, c’è in carica Gentiloni che predisporrà la legge di bilancio”. Quindi, inevitabile, il ‘mondo delle banche’ ed in particolare: “Non c’è alternativa al salvataggio delle Banche venete, poi sarebbe interessante vedere come queste banche sono state governate, fare una azione di responsabilità su chi ha governato queste banche. Ma ora l’importante è mettere in sicurezza i correntisti”. Infine, l’annosa questione relativa ai conti pubblici: “Nei dati di domani – annuncia l’ex premier – ci sarà un ulteriore abbassamento del rapporto debito/Pil. Sono pronto a fare accordi con tutti in questa o nella prossima legislatura se si fa una battaglia per la flessibilità. Il terrorismo psicologico di queste ore, un decreto a luglio, è una barzelletta”.

    M.